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NUMERO 10 - 14/05/2014

 La Corte salva (ma non troppo) l’autodichia del senato. Brevi note sulla sent. Corte cost. n. 120 del 2014

Con ordinanza del 6 maggio 2013, le Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione, sollevavano questione di legittimità costituzionale riguardo all’art. 12 del Regolamento del Senato del 17 febbraio 1971, e successive modificazioni, a mente del quale «il Consiglio di Presidenza, presieduto dal Presidente del Senato … approva i Regolamenti interni dell'Amministrazione del Senato e adotta i provvedimenti relativi al personale stesso nei casi ivi previsti». L’incidente di costituzionalità nasceva in seno al procedimento per ricorso per Cassazione ex art. 111, Cost., del dipendente del Senato P.L, avverso la decisione n. 141 del 21 luglio-29 settembre 2011, pronunciata in grado di appello dal Consiglio di Garanzia del Senato, in un giudizio di ottemperanza relativo ad una causa di lavoro. Nella specie, il geometra P.L., in seguito ad un demansionamento asseritamente ingiustificato, dopo aver inutilmente sollecitato il Segretario Generale all’adozione di provvedimenti ripristinatori, proponeva ricorso nel 2005 dinanzi alla Commissione contenziosa del Senato, organo di primo grado della giustizia domestica ai sensi dell’art. 72 del Testo unico delle norme regolamentari dell’Amministrazione riguardanti il personale. Avverso la decisione a lui favorevole, l’Amministrazione del Senato proponeva ricorso innanzi al Consiglio di garanzia, organo d’appello ai sensi dell’art. 75 del Testo unico delle norme regolamentari. Con decisione del dicembre 2006, il Consiglio di garanzia respingeva il ricorso, confermando integralmente la decisione di primo grado... (segue)



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