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FOCUS - Osservatorio Città Metropolitane N. 3 - 17/11/2014

 La città metropolitana nel disegno generale del riordino del territorio

Le mie osservazioni toccheranno alcuni aspetti che io reputo particolarmente problematici del processo di costituzione delle città metropolitane e, più in generale, di riordino del territorio. Dico questo perché sono convinto del fatto che il governo del territorio non possa che essere studiato, considerato e riordinato che con una visione unitaria, anche se è indubbio che, per ragioni pratiche -che anche la dottrina dovrebbe tener presente non relegandole a faccende da “politici”- sia quasi inevitabile che il processo si realizzi per tappe non necessariamente (ma talvolta sì) consequenziali sotto il profilo cronologico e che talvolta si utilizzino strumenti non appropriati per cercare far fronte alle “difficoltà” che si incontrano nel cammino parlamentare. Gli aspetti che vorrei trattare sono i seguenti e, data la logica di una tavola rotonda e il tempo a disposizione, in modo schematico e tendenzialmente problematico. Del resto, una volta finalmente spogliato dalla responsabilità di assumere decisioni, sia pure collegiali, sarei tentato di avvalermi del privilegio di parlare libero da quei condizionamenti oggettivi che influiscono su ogni decisione a livello politico e libero anche da una verifica delle conseguenze che ragionamenti giuridici rigorosi, di tipo accademico e scientifico, hanno sulla concreta vita delle istituzioni. Ma, al di là degli intendimenti, credo che non riuscirò del tutto a liberarmi da considerazioni di ordine “pratico”, cioè da quei condizionamenti da cui dichiaravo di voler esser libero. Forse perché in fondo penso che il giurista, pur tendenzialmente sistematico, debba propendere per una sistematica “aperta” che tenga conto, da un lato, del valore ordinante del diritto, ma, dall’altro, anche delle esigenze pratiche della società e dell’ordinamento; e che il diritto deve dare risposte concrete a queste, più che alla logica di un sistema astratto che spesso risponde solo a se stesso. Insomma, se non un quasi-storicismo dell’ultimo Jhering concediamoci almeno una sistematica alla Savigny piuttosto che un metodo pandettistico alla Windscheid! Gli aspetti su cui ritengo sia opportuno riflettere sono i seguenti: a)      logica delle città metropolitane e problematiche conseguenti, con particolare riguardo alla loro perimetrazione; b)      esigenza di un disegno unitario di riordino del governo del territorio, con particolare riguardo ai rapporti tra Stato e Regioni, agli enti intermedi di area vasta, ai rapporti di questi con i Comuni; c)      forme di governo degli enti di area vasta. Questi temi possono essere riguardati da vari punti di vista. Cercheremo di privilegiarne i profili di compatibilità costituzionale e di coerenza di insieme... (segue)



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