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FOCUS - Osservatorio Città Metropolitane N. 3 - 17/11/2014

 Prosegue l’anomala gestione delle Province Regionali Siciliane – Liberi Consorzi comunali: invece della legge di riordino arriva l’ennesima proroga della gestione commissariale

Lo scorso 11 novembre l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato il disegno di legge n.830/A che prevede la proroga fino all’8 aprile 2015del commissariamento delle ex Province regionali, oggi (solo sulla carta) Liberi Consorzi di Comuni. L’art. 13 della legge regionale 24 marzo 2014,n. 8, prevedeva, infatti, che le funzioni delle vecchie Province regionali, fossero gestite da Commissari “fino all'insediamento degli organi dei predetti liberi Consorzi e delle Città metropolitane e, comunque, non oltre il 31 ottobre 2014”. Scaduto quest’ultimo termine, il Governo regionale si eravisto costretto ad adottare provvedimenti “tampone”, prevedendo la gestione delle ex nove Province dell’isola attraverso Commissari ad acta, nominati, di volta in volta, secondo le necessità segnalate da funzionari regionali appositamente inviati presso gli enti provinciali. La recente legge regionale concede un altro po’ di respiro al governo “Crocetta” e all’Assemblea Regionale, ancora ben lontana dall’obiettivo dell’approvazione della legge istitutiva dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane, enfaticamente annunziata con la l.r. 7/2013 e,ancora,con l.r. 8/2014. Tuttavia, la lunga gestione commissariale degli enti provinciali, senza la definitiva approvazione della riforma, determina una grave anomalia, peraltro già segnalata dal Consiglio di Giustizia Amministrativa, in sede consultiva, con il parere n. 137del 26/02/2014. Nell’ambito della stessa legge dell’11 novembre scorso, con l’approvazione di emendamento dell’on. Antonello Cracolici (Pd), presidente della commissione Affari istituzionali, è stato previsto (rectius: ribadito) il divieto, a pena di nullità, di nominare soggetti già titolari di altri incarichi nella pubblica amministrazione regionale. Al riguardo, si segnala che già nelle scorse settimane l’Autorità Nazionale Anticorruzioneaveva rilevato come la situazione dell’ex PM Antonio Ingroia -Commissario liquidatore e amministratore unico della società Sicilia E-Servizi (ente provato a controllo pubblico), poi nominato dal Governo CrocettaCommissario straordinario del Libero Consorzio comunale di Trapani-integrasse una delle cause di inconferibilità previste dall’art 13 del decreto legislativo 39/2013 (cfr., L’Anticorruzione a Crocetta: “Ingroia, incarichi incompatibili”, in LiveSicilia.it, Palermo, 22 ottobre 2014).



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