
A un certo punto della storia di ogni intervento legislativo, cui si dovrebbe dedicare attenzione raccontando i diversi effetti scaturenti dalla sua esecuzione (in quanto utile si dimostra il racconto a chi lo elabora, ma molto più utile si dimostra ai soggetti che ne sono i destinatari), ci si rende conto che è giunto il tempo di trarre, dal complesso delle esperienze maturate sul campo, alcune prime conclusioni di natura valutativa. Conclusioni che possono avere, peraltro, natura bivalente: ci si può convincere di essere (ormai, nel senso di “finalmente”) nel giusto, e che quindi si possa continuare ad applicare la normativa anche per il futuro così come lo si è fatto sino a quel momento; oppure, si può pensare che la conservazione di certi comportamenti, il rispetto di certe procedure, il consolidamento di certe interpretazioni (soprattutto se formate con l’apporto dello stesso potere giudiziario) non sono (più) utili allo scopo, anzi finiscono per determinare situazioni in cui l’applicazione della norma genera tensioni (peraltro inutili) tra poteri dello Stato-ordinamento. Sono trascorsi – dall’entrata in vigore del decreto-legge n. 174/2012 – poco meno di due anni e mezzo; sono intervenuti, mediamente, sul tema i controlli di almeno tre magistrature; il “Giudice delle leggi” ha espresso più volte il suo punto di vista. Da qui la necessità di verificare - attraverso una costante attività di monitoraggio dell’esercizio in concreto del potere (sia che esso sia stato intestato all’amministrazione, sia che lo sia stato in capo alle magistrature) - tutte le interazioni che possono condizionare il corretto formarsi dell’opinione pubblica e, al tempo stesso, influenzare il comune sentire della comunità nazionale (come delle comunità locali, regionali nel nostro caso). E in un sistema democratico, ciò che conta è verificare se la misura di natura normativa (legge, regolamento, circolari) adottata sia (stata) in grado di modificare i comportamenti (delle burocrazie) quando essi non si dimostrino eticamente accettabili. Valutare gli effetti dell’applicazione di una legge non è senza conseguenze sotto un altro profilo: quale immagine il “quarto potere” - il potere della stampa (quando sia, però, indipendente) - riesce a creare dell’attività del potere giudiziario, soprattutto quando quest’ultimo è chiamato a stigmatizzare il non corretto uso di risorse pubbliche entrate nella disponibilità della stessa classe politica. In fondo non si può dare torto a chi la pensa in maniera assai semplificata: se le regole sono poste dalla stessa classe politica a tutela della propria onorabilità, genera di per sé scandalo il fatto che la stessa classe politica le disapplichi. E se, poi, la disapplicazione è riscontrata – a seguito dell’esercizio di un potere di controllo indipendente, come è quello intestato alla magistratura contabile – in capo a soggetti che dagli schermi televisivi lanciano, invece, messaggi di necessari sacrifici per il bene comune, allora il cortocircuito istituzionale diventa inevitabile. Il Popolo non ammette - nella furia iconoclasta che ne contraddistingue il carattere più profondo – che chi ha responsabilità di governo possa essere colto in situazioni di scostamento dalle regole poste, soprattutto se esse si ispirano al principio del rigore, a presidio del corretto uso delle risorse finanziarie che sono di tutti. I “focolai di pericolo” che sono da riscontrare, ancora, nella legislazione di settore, nei confronti della tenuta della democrazia, nonostante lo scrutinio “manipolativo” effettuato, nel 2014, dalla Corte Costituzionale (che non può ritenersi essere stato, quindi, senza conseguenze sull’impianto normativo approvato dal Parlamento) non sono stati eliminati: la giustizia del caso concreto (che è l’espressione più esaustiva del potere di controllo intestato alle magistrature) non si può rendere sotto la pressione dell’opinione pubblica... (segue)
ITALIA - DOTTRINA
A cross-sectional analysis of the Transmission Protection Instrument: between economical needs and outdated Treaties
Matteo Bursi (21/03/2023)
ITALIA - DOTTRINA
Le ipotesi di judicial overhaul in Israele
Enrico Campelli (21/03/2023)
ITALIA - DOTTRINA
La concorrenza in sanità e la garanzia della tutela della salute del cittadino
Francesco Giulio Cuttaia (21/03/2023)
ITALIA - DOTTRINA
Quale futuro per il referendum? Considerazioni sul giudizio di ammissibilità e possibili svolte ermeneutiche de jure condito
Giovanni Guzzetta (21/03/2023)
ITALIA - DOTTRINA
Il ruolo dell’esecutivo nell’incerto futuro delle concessioni demaniali marittime
Anna Maria Liscio (21/03/2023)
ITALIA - DOTTRINA
Credito al consumo e disciplina del rimborso anticipato: dalla Lexitor alla Corte costituzionale
Roberta Lo Conte (21/03/2023)
ITALIA - DOTTRINA
Economia circolare e contrasto alla criminalità ambientale nel ciclo dei rifiuti
Anna Chiara Nicoli (21/03/2023)
ITALIA - DOTTRINA
Gli strumenti di contrasto alla homelessness
Francesca Nugnes (21/03/2023)