Come preventivabile, l’esito dell’atteso referendum svoltosi in Grecia lo scorso 5 luglio, ha avuto ampio risalto presso la totalità delle testate giornalistiche europee e internazionali; la vittoria del “no” rispetto al quesito referendario sull’accettazione della proposta pervenuta alla Grecia dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), dalla Banca Centrale Europea (BCE) e dalla Commissione Europea (CE) nonché le possibili conseguenze future collegate ad esso hanno suscitato un ampio dibattito, oltre che nella stessa Grecia, in tutti i maggiori Stati membri dell’Unione Europea e soprattutto dell’Euro-Zona. I principali quotidiani greci hanno prestato attenzione alle conseguenze del risultato; tra le prime pagine si segnala Eleytheros typos, ove risultano evidenti le preoccupazioni per il futuro della Grecia, come si evince dal titolo della prima pagina che definisce «critica la permanenza della Grecia nell’Eurozona»; non dissimile il quotidiano Estia, che giudica il referendum «un atto rischioso per la Grecia», mentre Ta Nea, il giornale maggiormente diffuso in Grecia, pone la sua attenzione sul prossimo vertice dell’eurogruppo e sulla volontà del governo guidato da Syriza nel continuare i negoziati. I tabloid tedeschi, invece, si mostrano alquanto critici verso la scelta del popolo greco; sicuramente di rilievo risulta la prima pagina del quotidiano tedesco “Bild”, avverso al governo greco guidato da Tsipras, che titola “i greci festeggiano la loro rovina”. Altrettanto critico, l’editoriale del “Der Spiegel” intititolato “Referendum in Grecia: adesso inizieranno settimane amare”; a ciò aggiunge una notevole perplessità riguardo la permanenza della Grecia nell’Euro-Zona affermando che l’intento del primo ministro greco di ottenere migliori contrattazioni con i creditori a seguito del “No”, sia solamente una delle false promesse di Syriza. Inoltre si afferma che l’economia greca sia giunta “ad un punto morto” e che nonostante vi siano alcune diverse opzioni per il futuro nessuna di queste è positiva per gli Stati che hanno adottato la moneta unica e soprattutto per la stessa Grecia. Tra i più popolari tabloid tedeschi si segnala l’analisi del Süddeutsche Zeitung, che opera una dura critica verso il governo greco definendo dannose le scelte politiche di Tsipras mentre l’esito del referendum è giudicato come un no all’appartenenza alla zona euro e che si prospettano tempi ancor più duri per il popolo greco. L’editoriale termina affermando che i greci sono solamente uno dei popoli della Zona-Euro e che hanno il diritto di decidere del proprio futuro ma che «non possono imporre agli altri paesi dell’euro di dargli miliardi di euro senza condizioni», mentre l’Europa deve minimizzare i danni provocati dal governo di Tsipras, il cui fine tuttavia è strettamente legato all’accettazione del compromesso con l’Eurogruppo... (segue)
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