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In questo lavoro si vuole, innanzi tutto, verificare la fondatezza della tesi, affermata in un recente libro di Nicole Scicluna, secondo la quale le due grandi crisi che si sono abbattute sull’Unione europea nell’ultimo decennio (ovvero la crisi costituzionale e la crisi economica) avrebbero prodotto come conseguenza la messa in discussione del paradigma dell’integration through law e la marginalizzazione delle corti nel processo integrativo. Si tratta di una tesi forte, che non pare condivisibile. In particolare, la conclusione relativa alla marginalizzazione delle corti pare smentita dai fatti, visto che proprio la crisi economica ha generato una grande quantità di questioni che sono state sottoposte alle decisioni di varie corti. Una osservazione obiettiva della realtà delle cose fa pervenire alla constatazione che la crisi economica ha subito un processo di notevole giurisdizionalizzazione. Ovviamente, il solo dato quantitativo delle decisioni delle corti non è sufficiente per confutare la tesi della marginalizzazione. Pertanto, esaminando alcune decisioni di grande rilievo, si cercherà di dimostrare che il ruolo delle corti nella crisi economica non è affatto marginale. Preso atto del significativo coinvolgimento delle corti nella crisi, ci si chiederà se esse siano “ben attrezzate” per svolgere il loro compito. Esistono, infatti, alcuni argomenti classici che vengono utilizzati per sostenere che le corti dovrebbero evitare il più possibile di prendere decisioni afferenti all’allocazione delle risorse. In questo lavoro si considereranno due decisioni, tratte dal contesto della crisi, per verificare la capacità delle corti di affrontare questioni con implicazioni allocative. Il lavoro è strutturato nel modo seguente: per prima cosa, si presenterà in maniera più diffusa la tesi di Scicluna, evidenziando che essa coglie alcuni evoluzioni effettivamente in atto; nei paragrafi 3 e 4 si cercherà di contestare l’uso della formula “de-legalizzazione della governance economica” e la tesi della marginalizzazione delle corti; nel paragrafo 5, si richiameranno alcuni argomenti classici usati per contestare l’intervento delle corti su questioni relative ai diritti sociali (che hanno ripercussioni sulle allocazioni delle risorse), cercando di sostenere che non sono sufficienti per escludere l’attività decisoria delle corti; nel paragrafo 6 si considererà la tecnica della modulazione temporale degli effetti delle decisioni come strumento utile per affrontare questioni con implicazioni allocative; nel paragrafo 7 si proverà a formulare le conclusioni della ricerca... (segue)
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