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NUMERO 12 - 14/06/2017

 Legge elettorale: apprezzare la riduzione del danno

Prima di entrare nel merito della valutazione dell’intesa sulla legge elettorale, facendo seguito all’intervento di Beniamino Caravita, vorrei richiamare l’intervento più importante del Presidente Mattarella dopo l’esito del referendum e dopo la sentenza della Corte sull’Italicum. Diceva il 20 dicembre il Presidente alle alte cariche: ““Ci troviamo nella fase conclusiva della Legislatura, con un orizzonte di elezioni, per la verifica dell’allineamento del Parlamento rispetto agli orientamenti del Corpo elettorale, nel momento in cui l’andamento della vita parlamentare ne determinerà le condizioni. A questo scopo – quello di consentire nuove elezioni con esiti chiari – è necessario dotare il nostro Paese di leggi elettorali, per la Camera e per il Senato, che non siano, come in questo momento, l’una fortemente maggioritaria e l’altra assolutamente proporzionale ma siano omogenee e non inconciliabili fra di esse. Esigenza, questa, condivisa da tutte le forze parlamentari nel corso delle recenti consultazioni. Leggi, inoltre, pienamente operative affinché non vi siano margini di incertezza nelle regole che presidiano il momento fondamentale della vita democratica. Anche questa necessità sorregge l’esigenza di un Governo nella pienezza di funzioni, senza il quale il Parlamento non potrebbe procedere all’approvazione di alcuna normativa elettorale. E’ augurabile che, sulle regole elettorali, si registri in Parlamento un consenso, auspicabilmente generale, comunque più ampio di quello della maggioranza di governo”. Il discorso è quella che ha orientato poi in modo decisivo il prosieguo della vita politico-parlamentare... (segue)



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