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NUMERO 12 - 14/06/2017

 La Costituzione economica del Marocco

I fattori scatenanti delle proteste che, a partire del 2010, hanno interessato diversi paesi islamici e con le quali si è chiesto sia un cambio di leadership che di regime sono indubbiamente molteplici; tra questi, il motore sociale sembra essere stata una leva di particolare intensità. La corruzione del regime, le logiche clientelari e nepotistiche, e il sistema iniquo di ridistribuzione delle ricchezze hanno finito per esacerbare la frustrazione della popolazione che si è riversata nelle piazze. In Marocco i moti di protesta non si sono mai trasformati in vere e proprie rivolte in grado di sovvertire il regime; ciononostante, le rivendicazioni, soprattutto quelle di natura socio-economica, sono state particolarmente forti. I manifestanti hanno apertamente denunciato, tra l’altro, l’accentramento del potere politico ed economico nelle mani di una élite ristretta, il Makhzen, ossia l’apparato statale marocchino gestito dal Re e dal suo entourage, e in modo più specifico il Makhzen economico, espressione che indica il potere economico della famiglia reale. In risposta a simili richieste, nel 2011 è stata approvata una nuova Costituzione, la prima tra quelle adottate nel Nord Africa dopo l’insorgere delle “primavere arabe”; quest’ultima, oltre a consolidare i principi democratici dell’ordinamento costituzionale marocchino, dedica ampio spazio alle disposizioni sui rapporti economici. L’importanza conferita ai principi in materia economica rende interessante esaminare le caratteristiche dalla “costituzione economica” del Marocco, intesa come l’insieme delle norme relative all’assetto economico del paese, ricavabili non soltanto da disposizioni della Costituzione formale, ma anche dalla legislazione e dalla prassi applicativa. Il presente lavoro si propone dunque di esaminare la relazione tra Stato ed economia così come è stata definita nell’ordinamento marocchino nelle varie fasi che si sono succedute dal raggiungimento dell’indipendenza del paese. Tale rapporto è stato interpretato in chiave liberista già all’indomani della fine del protettorato (par. 2) e il richiamo ai principi dell’economia di mercato non è formalmente venuto meno neanche nel periodo delle nazionalizzazioni (par. 3). Le basi costituzionali e normative dello Stato moderno marocchino sono cionondimeno state introdotte all’inizio della fase di ristrutturazione economica avviata nei primi anni ’80 (par. 4) e sono state consolidate nel nuovo testo fondamentale del 2011 (par. 5)... (segue)



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