Ormai da tempo, gli enti locali italiani sono stati chiamati a contribuire al risanamento della finanza pubblica con misure che comprimono in modo significativo la loro autonomia di entrata e di spesa. Tra queste misure si segnalano, in particolare, quelle con cui lo Stato ha imposto a Comuni, Province e Città metropolitane risparmi coattivi di spesa che devono essere versati allo Stato, pena il recupero forzoso da parte dell'Agenzia delle entrate; e che li obbligano ad utilizzare la leva fiscale per reperire risorse da destinare altrove. Il contributo si sofferma su queste misure tenendo conto della giurisprudenza costituzionale italiana di maggior rilievo, evidenziando come esse appaiano difficilmente riconducibili alla materia del coordinamento della finanza pubblica, e potenzialmente sovversive della ratio profonda che ispira l'art. 119 Cost. Un ulteriore elemento di opacità, che rende ancora più complesso il già frammentato rapporto tra potestà di entrata e di spesa dello Stato e delle autonomie territoriali.. (segue)
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