Le riflessioni che seguono scaturiscono dall’osservazione dei recenti avvenimenti accaduti in Spagna, a seguito della grave crisi dei rapporti tra il Governo centrale e la Comunità autonoma catalana, originata da una serie di eventi che ci si limita qui soltanto a richiamare. Sebbene la crisi durasse oramai da anni ― trovando, peraltro, fondamento in ragioni storiche ― si è senz’altro acuita dopo che il Tribunale costituzionale spagnolo, con la nota sent. n. 31 del 2010, ha dichiarato incostituzionali numerosi articoli del nuovo Estatuto Autonómico, approvato nel 2006: quest’ultimo aveva previsto per la Comunità una maggiore autonomia nel gestire il gettito fiscale, definito la prevalenza della lingua catalana sullo spagnolo-castigliano e riconosciuto la Catalogna come “Nazione”, seppure all’interno dello Stato centrale. Il Tribunale costituzionale, infatti, ha sostanzialmente svuotato, nei suoi elementi essenziali, lo Statuto, facendogli perdere il suo carattere innovativo. Tra gli interventi più significativi si possono ricordare quelli volti a eliminare gran parte dell’autonomia fiscale e a non riconoscere alla lingua catalana lo stesso status dello spagnolo e la Catalogna come “Nazione”. Lo scontro tra Stato e Comunità autonoma, inoltre, si è esasperato a seguito dell’introduzione di leggi centralizzatrici, promosse dal Partito popolare del primo ministro Mariano Rajoy, dal 2012 in poi, nonché dall’avvento della grave crisi economico-finanziaria che ha colpito il Paese, come il resto del mondo occidentale. Si è quindi assistito a un rafforzamento dei partiti politici che avevano come proposta una maggiore indipendenza, soprattutto nel gestire direttamente le risorse economiche. Nell’ambito di questo fragile contesto sociale e politico-istituzionale, nel 2014 il leader conservatore catalano Arthur Mas aveva già promosso un primo referendum per la secessione che veniva, però, bocciato dal Tribunale costituzionale. Successivamente, a fronte del perdurare delle ostilità tra il Premier Rajoy e il nuovo Presidente della Comunità autonoma Carles Puigdemont ― il quale chiedeva il riconoscimento di una maggiore autonomia a quest’ultima ― lo scontro è sfociato nei drammatici eventi recenti… (segue)
ITALIA - DOTTRINA
«Pluteunomìa». La vigilanza bancaria europea alla prova della supervisione antiriciclaggio
Domenico Andracchio (09/10/2024)
ITALIA - DOTTRINA
L’azione amministrativistica di nullità. Per un raffronto con la nullità processualcivilistica
Virginia Campigli (09/10/2024)
ITALIA - DOTTRINA
Pratiche virtuose contro lo spreco alimentare in Italia: alcune note a partire dalle recenti proposte di legge sulla cd. doggy bag
Chiara Cerbone (09/10/2024)
ITALIA - DOTTRINA
La sicurezza del lavoro negli ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento: la prospettiva della certificazione nelle catene di appalti
Maria Giovanna Elmo (09/10/2024)
ITALIA - DOTTRINA
A prima lettura del regolamento UE sul ripristino della natura (reg. UE 2024/1991)
Marta Ferrara (09/10/2024)
ITALIA - DOTTRINA
Accountability e tutela dei diritti umani nei progetti di sviluppo: i casi della Banca Mondiale, del Fondo Verde per il Clima e dello United Nations Development Programme
Giada Giacomini (09/10/2024)
ITALIA - DOTTRINA
Il decreto-legge ai tempi del PNRR: verso una ordinaria straordinarietà
Aldo Iannotti della Valle (09/10/2024)
ITALIA - DOTTRINA
Trattamento accessorio e performance tra esiguità delle risorse e ostilità alla differenziazione salariale
Antonio Riccio (09/10/2024)