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NUMERO 14 - 04/07/2018

 La questione di legittimità costituzionale sul contratto di lavoro a tutele crescenti

Il Tribunale di Roma, sezione lavoro, con ordinanza del 26 luglio 2017 ha sollevato una questione di legittimità costituzionale avente ad oggetto l’articolo 1, comma 7, lettera c, della legge n.183/2014 e degli articoli 2, 3 e 4 del d. lgs. n.23/2015 (c.d. Jobs Act) che hanno istituito un nuovo regime per i licenziamenti senza giustificato motivo o senza giusta causa, che, escludendo il diritto alla reintegrazione, prevede una tutela indennitaria, predeterminata dal legislatore e di importo crescente in relazione all’anzianità (contratto a tutele crescenti). Il giudice rimettente ha indicato quali parametri della questione di legittimità costituzionale gli articoli 3, 4, 35, 117 e 76 della Costituzione: a) l'art. 3 della Costituzione, in quanto l'importo dell'indennità risarcitoria disegnata dalle norme del Jobs Act non riveste carattere compensativo né dissuasivo ed ha conseguenze discriminatorie; ed inoltre in quanto l'eliminazione totale della discrezionalità valutativa del giudice finisce per disciplinare in modo uniforme casi molto dissimili fra loro; b) l'art. 4 e l'art. 35 della Costituzione, in quanto al diritto al lavoro, valore fondante della Carta, viene attribuito un controvalore monetario irrisorio e fisso; c) l'art. 117 e l'art. 76 della Costituzione, poiché la sanzione per il licenziamento illegittimo appare inadeguata rispetto a quanto statuito da fonti sovranazionali come la Carta di Nizza e la Carta sociale europea riveduta, mentre il rispetto della regolamentazione comunitaria e delle convenzioni sovranazionali costituiva un preciso criterio di delega, che sarebbe stato pertanto violato… (segue)



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