
Secondo i dati Eurostat, nel 2015, il 16,7 % della popolazione dell’UE-28 viveva in abitazioni sovraffollate, mentre il 4,9 % della popolazione soffriva di un disagio abitativo grave. La pretesa a ottenere un’abitazione sociale, oltre ad essere di incerta collocazione nel nostro sistema costituzionale, è stata solitamente intesa come un interesse semplice o, al più, come un diritto sociale. Qualificare la pretesa ad un’abitazione come diritto sociale significa condizionare la sua soddisfazione a scelte politiche e alle disponibilità finanziarie di un dato momento storico, con la conseguenza che la soddisfazione di tale situazione giuridica è tendenzialmente sacrificabile a fronte di esigenze di contenimento della spesa pubblica. Tale sacrificio però non sembra l’unica soluzione percorribile, né a ben vedere preferibile, in quanto tale diritto è preordinato a tutelare beni di rilevanza costituzionale e l’edilizia residenziale pubblica e l’housing sociale assumono carattere essenziale per l’integrazione e la coesione sociale. Assicurare la soddisfazione di tali esigenze è, in primo luogo, compito delle politiche urbane e un ruolo di assoluto rilievo viene svolto dalle comunità territoriali più vicine ai cittadini: i Comuni, o meglio le città, che stanno diventando sempre più “intelligenti” (smart city) ed hanno suscitato un crescente interesse scientifico fino a configurare un vero e proprio “diritto della città”, una nuova frontiera del diritto amministrativo. In tale prospettiva, il diritto della città riguarda non solo la città sostenibile (ad esempio, sotto il profilo dell’efficienza energetica), ma, in senso più ampio, il diritto a vivere felici in città (e dunque il diritto alla città), ciò implicando anche rilevanti aspetti sociali che non possono essere ignorati o relativizzati quando si parla di città (e, in particolare, di città intelligente). In questo scritto si cercherà di dimostrare come, muovendo da un approccio olistico di smart city, nonché dalla New Urban Agenda e da altre iniziative di matrice internazionale, gravi sull’ordinamento italiano un obbligo di provvedere a soddisfare la pretesa ad un’abitazione, anche alla luce di un’interpretazione costituzionalmente orientata della vigente normativa in materia… (segue)
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