
Come acutamente osservato, “la ricerca di modelli di governo più partecipativi è sicuramente una caratteristica fondamentale delle attuali democrazie moderne”. Come noto, il paradigma degli ordinamenti occidentali si identifica nel principio della rappresentanza politica, quale ordinaria forma di esercizio della sovranità popolare. Tuttavia, secondo alcuni, il modello e le forme della democrazia rappresentativa, agli albori del XXI secolo, vivrebbero una crisi conclamata e, per certi aspetti, irreversibile; in realtà, non sarebbe la democrazia di per sé ad essere posta in discussione, bensì a mutare è “la portata della rappresentanza mediante la quale il popolo affida ai rappresentanti le decisioni che regolano la vita dei cittadini, la determinazione dei diritti e dei doveri, aspettando la scadenza dei mandati parlamentari per una nuova decisione sulla loro riconferma o meno”. Le ragioni della crisi, o quanto meno della progressiva erosione del sistema politico rappresentativo, sono da ricercarsi in una pluralità di fattori: dalla sfiducia nel parlamentarismo, al rifiuto della mediazione dei partiti politici fino al trasferimento delle decisioni politiche dalle sedi nazionali (Parlamenti e Governi) verso organizzazioni sovranazionali (Unione europea) e, dunque, alla perdita di centralità degli Stati-Nazione. Tra i fattori di indebolimento del rapporto tra governanti e governati si segnala, in particolare, la delegittimazione dei partiti politici, percepiti ormai come oligarchie chiuse ed autoreferenziali, incapaci di affrontare e risolvere fondamentali problemi quali la globalizzazione, la recessione economica e l’immigrazione. Da tali argomentazioni si evince come sia proprio la delegittimazione delle Istituzioni politiche ad alimentare l’antica dialettica tra democrazia rappresentativa e democrazia diretta (specie nella rinnovata veste della democrazia “continua” della rete); la prima fondata sulla delega del popolo ai suoi rappresentanti; la seconda costruita sulla manifestazione del volere popolare senza intermediazione alcuna. D’altronde, come lucidamente evidenziato, “se la democrazia è esercizio del potere da parte del popolo -esercizio, come tendono ad affermare le Costituzioni contemporanee, non solo astratta titolarità- dovrebbe esprimersi in attività popolare diretta e costante”… (segue)
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