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NUMERO 11 - 05/06/2019

 La Russia e le elezioni europee

Il clima di crescente tensione politica tra Russia ed Unione europea, all’interno della più ampia cornice di forte contrapposizione tra Russia ed Occidente che risale perlomeno al 2014 (fatti di Crimea-Ucraina), e che si è pesantemente esacerbata con l’elezione di Donald Trump alla Presidenza degli Stati Uniti, ha prodotto una escalation di accuse circa il coinvolgimento dei russi nella campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo. L’obiettivo della dirigenza russa sarebbe stato quello di favorire, attraverso una serie di azioni (finanziamenti a partiti e movimenti politici, diffusione di fake news, hackeraggio di siti e messaggi di posta elettronica di candidati e politici “sgraditi”, hackeraggio delle stesse procedure di svolgimento del voto, abboccamenti politici di vario tipo con leader “populisti” tramite scambi di visite, partecipazione ad eventi e addirittura a matrimoni) la vittoria delle forze cosiddette “sovraniste” allo scopo di indebolire l’Unione. Ciò ovviamente non vale solo per le elezioni pan-europee ma anche per quelle politiche in alcuni paesi chiave dell’Unione come Francia, Italia e Germania, dove i partiti delle destre euroscettiche sono stati più o meno favoriti dal voto degli ultimi anni senza tuttavia arrivare al governo, tranne che nel caso italiano… (segue)



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