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Il referendum del giugno 2016 sull’uscita del Regno Unito dall’Unione europea e il procedimento di recesso avviato da questo Stato membro nel marzo 2017, procedimento peraltro non ancora giunto a conclusione, hanno mostrato che il fenomeno dell’integrazione europea non è affatto irreversibile e che la spinta alla riappropriazione di spazi di sovranità può indurre uno Stato membro a rescindere il legame di appartenenza all’Unione. Malgrado la situazione del Regno Unito appaia, per ragioni storiche, del tutto peculiare, essendosi la posizione di tale Stato sempre caratterizzata per la non completa condivisione degli obiettivi del progetto di integrazione, e nonostante i forti disincentivi al recesso che i negoziati per la Brexit hanno portato alla luce, in tempi di forte euroscetticismo non si può escludere che altri Stati membri possano essere tentati di seguire la stessa via, ovvero, per gli Stati dell’area dell’euro, di tentare di porre fine alla propria partecipazione alla moneta unica. Per varie ragioni, queste prospettive appaiono oggi forse meno inverosimili in Italia che in altri Stati membri. La disillusione di segmenti crescenti dell’opinione pubblica rispetto al progetto europeo e l’ostilità diffusa tra le forze politiche rappresentate in Parlamento ai vincoli derivanti dai trattati, non priva di ricadute sulla stessa formazione del Governo in carica, hanno contribuito ad alimentare, specialmente nel corso della passata legislatura, il dibattito pubblico sul possibile recesso dall’Unione europea e sull’uscita dall’euro. Se è vero che simili tentazioni paiono oggi almeno temporaneamente sopite, alla luce delle posizioni assunte dalle forze politiche di maggioranza a seguito della formazione del Governo Conte e nella campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo, orientate a promuovere un “cambiamento” dell’Unione dall’interno o a forgiare nuove alleanze transnazionali anziché a mettere in discussione la membership dell’UE o l’appartenenza all’eurozona, è evidente che il tema dell’impegno italiano nel processo di integrazione europea non ha più una risposta scontata. È del resto sufficiente ricercare su Google la parola “Italexit” per vedere comparire oltre 200.000 risultati. Tuttavia, se questa cifra può dare la misura della sua rilevanza nel dibattito pubblico, il tema rimane scarsamente esplorato dalla dottrina giuridica… (segue)
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