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NUMERO 22 - 27/11/2019

 La formazione del nuovo Governo in Turingia

Il 27 ottobre scorso si sono tenute in Turingia le elezioni per il rinnovo del Parlamento regionale. Il calo dei cristiano-democratici (-11,5%) e dei socialdemocratici (-4,2%,) e l’ottimo risultato dell’estrema sinistra Die Linke (+ 2,8%) e di Alternative für Deutschland (+12,8%), due partiti estranei al cd. “cartello costituzionale”, non devono essere letti in termini assoluti. Numerose sono, infatti, le variabili personali e di contesto che caratterizzano la situazione del piccolo Land. Tuttavia, queste elezioni permettono alcune considerazioni sulle nuove dinamiche che potrebbero crearsi a livello federale. Al di là delle cause dello stallo politico (che pur sono interessanti, ma che riguardano in sostanza la crisi di legittimazione del sistema partitico), il vero nodo di interesse del “caso Turingia” risiede nei possibili effetti delle alleanze che la CDU potrà concepire con le due forze politiche che sono ad oggi considerate, a livello federale, anti-sistema, ovvero Die Linke e Alternative für Deutschland (AfD). Il dialogo utile alla formazione del Governo regionale potrebbe arrivare ad influenzare, come si vedrà, la stessa forma di Stato a livello federale. La Turingia - caso concreto, ma allo stesso tempo paradigmatico della cronica situazione di stallo che affligge i partiti tradizionali a tutti i livelli - rappresenta oggi il banco di prova per delineare nuove convergenze ideologiche e per iniziare ad erodere la conventio ad excludendum nei confronti dei due partiti anti-sistema. Prima di entrare nel merito della questione e di affrontare le sue prospettive, è però utile fare un passo indietro e partire dai dati elettorali letti alla luce delle specifiche dinamiche politico-istituzionali della Turingia… (segue)



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