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Si cercherà di sviluppare alcune considerazioni attorno al tema del reclutamento del personale pubblico, sistematizzandole attorno a due differenti dinamiche che hanno dominato la scena nella nostra esperienza giuridica negli ultimi decenni. La prima è quella che ha fatto lentamente transitare l’istituto del reclutamento dalla sfera della politica verso la sfera dell’amministrazione. Una tendenza questa non isolata, ma ricompresa in un processo di più ampia portata, che ha investito gli stessi assetti istituzionali e che appare assai strettamente correlata alla neutralizzazione della c.d. burocrazia. Attorno a questa prima chiave di lettura storico-ricostruttiva, si proverà a dimostrare che la dislocazione del potere di reclutamento dalla politica verso l’amministrazione non sia avvenuta in modo totalizzante e che, anzi, la contrapposizione sovente proposta tra reclutamento secondo il criterio del merito (merit system) e reclutamento secondo il criterio della fiducia politica (spoils system) tenda sempre più a presentarsi in termini ideali ma non reali. Questo spostamento del baricentro delle scelte assunzionali dalla sfera politica verso quella burocratica ha, tuttavia, conosciuto diversi “fallimenti”, posto che da tempo si è assistito ad uno scarto profondo tra le regole formali di accesso e quelle reali. Un fenomeno questo ascrivibile plausibilmente a motivazioni assai differenti, sulle quali ci si soffermerà velocemente nel corso di questo lavoro, con l’obbiettivo di preparare il terreno per introdurre la seconda dinamica alla quale si faceva prima cenno. Probabilmente in reazione ai fallimenti registratisi nella precedente fase, la funzione di reclutamento è sembrata avvitarsi in tempi più recenti attorno ad un nuovo asse, qualificandosi sempre più come funzione organizzativa oggettivata, da sottrarre alla disponibilità delle singole amministrazioni e da affidare ad agenzie esterne, specializzate e centralizzate. Una tendenza, questa, da salutare per certi aspetti con favore, ma di cui si evidenzieranno anche i limiti, specie sul terreno dell’efficienza della catena di comando… (segue)
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