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NUMERO 5 - 04/03/2020

 Il referendum 'legislativo' nell'esperienza regionale italiana e nei sistemi costituzionali stranieri

Abstract [It]: L’ipotesi di introdurre nell’ordinamento costituzionale italiano una forma di referendum popolare munito di effetti legislativi diretti non è nuova e, di recente, è tornata all’esame del Parlamento dove è attualmente in discussione il disegno di legge costituzionale A.S. 1089 in materia di iniziativa legislativa e referendum. L’istituto di cui si discute, oltrepassando i confini della mera “legislazione negativa” che caratterizzano il referendum abrogativo, finirebbe per identificare – ove effettivamente introdotto - un canale di autentica democrazia diretta assai diverso rispetto agli strumenti di partecipazione popolare attualmente previsti dalla Carta. Sul predetto disegno di legge sono già intervenuti attenti contributi da parte della letteratura scientifica. Scopo del presente approfondimento è quello di analizzare l’ipotesi di revisione nel più specifico quadro di una comparazione con le esperienze sinora condotte nell’ordinamento interno a livello regionale nonché, ancora, in confronto con similari esperienze istituzionali note in ordinamenti costituzionali stranieri. La comparazione mostra come l’istituto non si caratterizzi, in effetti, per sua estesa diffusione e, ancora, illustra come la previsione di forme di legislazione popolare diretta si arresti, per lo più, a livelli sub-statuali. Le conclusioni che se ne traggono - premessi alcuni cenni sul generale posizionamento storico e sistematico dell’istituto referendario - coincidono con la constatazione secondo cui il predetto istituto tenda ad esaurirsi all’interno delle forme edificate nei sistemi a democrazia rappresentativa e che l’adozione di strumenti di legislazione popolare diretta presenti severi elementi di contraddittorietà rispetto all’architettura rappresentativa fatta propria dai moderni sistemi costituzionali.

 

Abstract [En]: The hypothesis of introducing a form of popular referendum with direct legislative effects into the Italian constitutional system is not new and, recently, it has returned to the examination of Italian Parliament thanks to the draft constitutional law A.S. 1089. Legislative referendum, going beyond the boundaries of the mere “negative legislation” that characterize the abrogative referendum, would end up identifying a channel of authentic direct democracy very different from the popular participation tools currently provided by the Italian Constitution. A lot of contributions from scientific literature have already intervened on the aforementioned Proposal. The purpose of this contribution is to analyze the hypothesis of revision in the more specific context of a comparison with the experiences carried out so far, at the regional level, in the internal system and in comparison with similar institutional experiences belonging to foreign constitutional systems. The comparison shows how Legislative referendum is not characterized by widespread dissemination and how popular legislation stops, mostly, at sub-state levels. The conclusions - given some notes on the historical and systematic positioning of the referendum - show that referendum tends to be limited within the forms of representative democracy systems and that the adoption of tools of direct popular legislation present strong elements of contradiction with respect to the representative architecture adopted by modern constitutional systems.

 

Sommario: 1. Introduzione. 2. Referendum propositivo e referendum ‘legislativo’ nell’esperienza regionale italiana. 3. Profili essenziali di diritto comparato. 4. Osservazioni conclusive.



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