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FOCUS - Osservatorio Emergenza Covid-19 N. 1 - 13/03/2020

 Covid-19. Le Raccomandazioni di etica clinica della SIAARTI. Profili di interesse costituzionale.

Il contributo intende fornire elementi utili alla discussione nell’ambito dell’area tematica relativa ai rapporti tra comunità scientifica, decisione politica e diritto all’informazione. In particolare, esso propone di analizzare i profili di interesse costituzionale sottesi alla larga eco mediatica suscitata dalla pubblicazione, da parte della SIAARTI («Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva») delle Raccomandazioni di etica clinica per l’ammissione ai trattamenti intensivi e per la loro sospensione, in condizioni eccezionali di squilibrio tra necessità e risorse disponibili (di seguito, le Raccomandazioni SIAARTI). Significativo è il dato cronologico: le Raccomandazioni sono rese pubbliche il 6 marzo 2020, due giorni prima del DPCM dell’8 marzo 2020 (che estende la c.d. “zona rossa” dalle aree più circoscritte individuate nel DPCM del 23 febbraio 2020 – corrispondenti ai primi focolai di contagio – all’intera Lombardia e alle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia) e appena cinque giorni prima del DPCM dell’11 marzo 2020 mediante il quale l’intero territorio nazionale viene assoggettato alle eccezionali misure restrittive previste per la “zona rossa”. Come sottolineato dalla stessa presidente della SIAARTI in un’intervista ad un quotidiano nazionale, tali raccomandazioni costituiscono un «documento tecnico», rispetto al quale «non ci sarebbe bisogno di un dibattito pubblico». Queste considerazioni, tuttavia, appaiono in parte smentite dal tenore del comunicato stampa diffuso dalla stessa SIAARTI, in cui si afferma la natura di documento tecnico delle Raccomandazioni, ma si sottolinea anche come esso venga pubblicato «integralmente e senza alcuna restrizione, pur essendo indirizzato a colleghi ed esperti» allo scopo di «offrire un supporto professionale e scientifico autorevole a chi è costretto dagli eventi quotidiani a prendere decisioni a volte difficili e dolorose». Di più, il documento è rivolto ad una platea più ampia degli anestesisti e rianimatori, e perciò, idealmente, ad ogni medico che «in una situazione così complessa» possa trovarsi nella condizione «di dover prendere in breve tempo decisioni laceranti da un punto di vista etico oltre che clinico», tra cui quella di stabilire quali pazienti assoggettare a terapia intensiva e quali no, in un contesto di oggettiva scarsità di risorse. Il comunicato stampa si chiude poi con un interrogativo retorico sul collegamento tra l’insufficienza delle risorse e l’incapacità da parte delle «istituzioni» di porre in essere investimenti adeguati sul sistema sanitario, investimenti che si sarebbero rivelati utili sul lungo periodo nel fronteggiare l’attuale e straordinaria situazione di emergenza… (segue)



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