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NUMERO 12 - 29/04/2020

 La riduzione del numero dei parlamentari

Abstract [It]: L’articolo esamina la proposta di legge costituzionale in materia di riduzione del numero dei parlamentari, che dovrebbe portare il numero dei deputati da 630 a 400 e il numero dei senatori elettivi da 315 a 200. L’analisi è svolta sia dal punto di vista della legittimità costituzionale, per accertare che ciò sia in linea con i principi fondamentali della nostra forma di Stato, sia dal punto di vista dell’opportunità costituzionale, per verificare se gli obiettivi dichiarati dal legislatore costituzionale (miglior funzionamento delle Camere, maggiore stabilità istituzionale e risparmio di spesa) possano effettivamente essere raggiunti con questa riforma o se, invece, la strada da percorrere sarebbe dovuta essere diversa e magari ispirata al potenziamento del principio di rappresentatività.

 

Abstract [En]: The paper examines the proposed constitutional law on the reduction of the number of parliamentarians, which should bring the number of deputies from 630 to 400 and the number of elected senators from 315 to 200. The analysis is carried out both from the point of view of constitutional legitimacy, to ascertain that this is in line with the fundamental principles of our form of state, and from the point of view of the constitutional opportunity, to verify whether the objectives declared by the constitutional legislator (better functioning of the Chambers, greater institutional stability and cost savings) can actually be achieved with this reform or if, on the other hand, the way forward should have been different and perhaps inspired by the strengthening of the representativeness principle.

 

Sommario: 1. Introduzione. Il contenuto e le ragioni della proposta di legge costituzionale. – 2. La riforma costituzionale del 1963 sul numero dei parlamentari: alcuni profili di confronto con la riforma in itinere. – 3. I successivi tentativi di riforma degli articoli 56 e 57 della Costituzione. – 4. Spunti di diritto costituzionale comparato: la composizione delle Camere degli altri Paesi europei. – 5. Gli squilibri di rappresentatività regionale derivanti dalla riforma costituzionale in itinere. – 6. Il tema della riduzione dei costi della politica. – 7. Gli effetti indiretti della riduzione del numero dei parlamentari: il “peso” dei senatori a vita in Senato e dei delegati regionali nell’elezione del Presidente della Repubblica; il diritto parlamentare – 8. L’analisi degli effetti della riforma in itinere dal punto di vista della legittimità costituzionale. – 9. Considerazioni conclusive sul “merito” costituzionale della riforma: rappresentanza, efficienza e governabilità “a ranghi ridotti”.



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