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Abstract [It]: Quanto alla revisione costituzionale, questa Legislatura pare caratterizzarsi per proposte di intervento puntuali. Il contributo analizza quelle di modifica della base elettorale del Senato e del collegio elettorale del Presidente della Repubblica, nel caso in cui entri in vigore il “taglio” dei parlamentari. Entrambe danno segnali di scarsa attenzione per le ragione delle autonomie. Peraltro, l’una risulta inidonea a realizzare gli obiettivi delineati dai proponenti. L’altra andare in direzione contrastante con quanto parrebbe costituzionalmente opportuno. A ciò fa da contesto un livello di prudenza non idoneo nel maneggiare la revisione costituzionale.
Abstract [En]: As regards the constitutional revision, this Legislature seems to be characterized by specific proposals for action. This paper examines the changes proposed in relation to the electoral base of the Senate and to the constituency of the President of the Republic in case the "cut" of the parliamentarians comes into force. Both proposals show lack of attention to the reasons for autonomy. Moreover, one appears unsuitable to achieve the aims outlined by the proposers, while the other appears to conflict with the path that would seem more constitutionally appropriate. In the light of the above, it results that the constitutional revision should be handled with a higher level of caution.
Sommario: 1. Premesse. – 2. Un Senato non più “a base regionale”. – 2.1. Il senso di quella formula: origini e diritto vivente. – 2.2. Dall’interpretazione normativa al quadro istituzionale. – 2.3. Un brutto segnale e nessun vantaggio. – 3. Mantenere il “peso” dei parlamentari nell’elezione del Capo dello Stato a fronte del loro taglio, tagliando anche i delegati regionali. – 3.1. Un collegio elettorale misto. Sue finalità. – 3.2. Le critiche consolidate alla sua composizione e la revisione del Titolo V. – 3.3. Un altro brutto segnale, che rafforza il primo, da una proposta sbagliata. – 4. A mo’ di avvertenza: un potere da maneggiare con (ben più) cura.
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