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NUMERO 32 - 18/11/2020

 L'affaire 'dikastocracy' nei Paesi Bassi: un test per gli equilibri istituzionali del Paese

Abstract [It]: Nei primi mesi del 2020, il dibattito pubblico nei Paesi Bassi è stato animato da un termine ricorrente: “dikastocracy” (ovvero “governo dei giudici”). Questo articolo si propone di rispondere alla domanda seguente: il potere dei giudici olandesi è effettivamente esondato dalle prerogative stabilite dalla Costituzione, minacciando la “rule of law”? A tal fine, si analizzeranno le sentenze che hanno generato il dibattito sulla “dicastocrazia” nei Paesi Bassi nonché i delicati equilibri istituzionali del paese, caratterizzato da un peculiare sistema di judicial review. La tesi che sarà avanzata all’esito dell’analisi è la seguente: dietro l’“affaire dikastocracy” non vi è tanto un iperattivismo dei giudici olandesi, ma la mancanza di una legittimazione forte dei giudici di fronte al corpo sociale e agli organismi politici, un cortocircuito dialogico tra istituzioni e società.

 

Abstract [En]: At the beginning of 2020, in the Netherlands, a recurrent expression emerged within the public debate: “dikastocracy” (i.e. “government of judges”). A question arises: is the Netherlands facing a “government of judges” threatening the “rule of law”? This article aims to respond to this question by analysing both the three decisions of the Courts which triggered the debate as well as the institutional context of the country, where a peculiar system of judicial review is in place. Having found no evidence of judicial activism in the Netherlands, a different hypothesis is then advanced: a democratic short-circuit exists behind the “dikastocracy affair” between society and institutions, with Dutch judges lacking a strong legitimacy vis-à-vis the society and other political actors.

 

Sommario: 1. Il dibattito sulla “Dikastocrazia” (nei Paesi Bassi e non solo): le ragioni, le radici e i contesti. 2. Il potere dei giudici e i suoi limiti: corsi, ricorsi e revival di un’antica querelle dagli incerti confini concettuali. 3. I casi “sotto accusa”. 3.1. Il rimpatrio dei bambini delle foreign fighters. 3.2. La ‘Direttiva Habitats’ e l’obbligo di conservazione dei siti naturali. 3.3. Il caso Urgenda e le responsabilità dello stato olandese rispetto al “climate change”. 4. Gli equilibri costituzionali nei Paesi Bassi: quale ruolo per i giudici? 4.1. Il primato del Parlamento. 4.2. L’ “internazionalismo” dei Paesi Bassi. 4.3. L’organizzazione della giustizia. 4.4. La politica delle coalizioni. 4.5. L’ampio ricorso alla “strategic litigation”. 5. “Dicastocrazia”, “dicastofobia”? Il cortocircuito dialogico fra istituzioni e società nei Paesi Bassi.



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