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NUMERO 36 - 30/12/2020

 Sentenza Cappato-Antoniani e diritto alla vita

Abstract [It]: La riflessione sull’inquadramento giuridico dei temi che attengono al “fine” vita è presente nel nostro ordinamento da quando le nuove abilità mediche, supportate da uno sviluppo della tecnologia, hanno permesso la sopravvivenza in condizioni assai precarie per il fisico e dunque, fino a qualche tempo addietro, non immaginabili. Tra le tante chiavi di lettura quella costituzionale deve indagare l’essenza stessa della Costituzione repubblicana ed i Principi che in questa sono dichiarati rispetto ai tanti interrogativi sul “fine vita”. Nell’interpretazione di questo equilibrio giuridico, si inquadra la riflessione sui temi del fine vita in vista di un’eventuale modifica legislativa che sappia tenere in giusta considerazione il principio alla tutela della vita. Una disciplina che sappia garantire un aiuto concreto a coloro i quali devono assumere una decisione difficile in conseguenza della propria condizione fisica.

 

Abstract [En]: The reflection on the legal framework of the issues pertaining to the "end of life” has been present in the Italian legal system since the new medical skills allowed survival in very precarious conditions for the physical and previously not possible. The constitutionalist has a perspective that must investigate the very essence of the Republican constitution and its principles on the "end of life". The judiciary cannot make up for politics. Parliament must make a full decision on these issues.

 

Sommario: 1. La necessità di regolamentare il “fine vita” tra legislazione ed evoluzione medica -1.1. Il “fine vita” alla prova dell’interprete -2. Il ruolo della legge 219 del 2017 nel dibattito sul “fine vita”: la supplenza della magistratura al potere legislativo -3. Il caso Cappato-Antoniani come impulso (della magistratura) per un intervento legislativo all’interno dei confini statuiti dalla Corte costituzionale -4. Osservazioni conclusive sulla mancata risposta del legislatore alla sentenza n. 242 del 2019 e sull’esigenza della politica di non delegare alla magistratura il compito di decidere sul fine vita.



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