Abstract [It]: La teoria dei controlimiti ha origini risalenti in dottrina e nella giurisprudenza della Corte costituzionale, ciononostante non ha mai avuto concreta applicazione nella risoluzione dei possibili contrasti tra il diritto dell’Unione europea e i principi supremi dell’ordinamento. La ragione di ciò risiede nel fatto che i controlimiti hanno una “potenzialità distruttiva” dei rapporti di integrazione tra ordinamento nazionale e diritto dell’Unione, spesso attraversati da tensioni che ne minacciano il precario equilibrio. Letti in una prospettiva “assiologica” i controlimiti non sempre lasciano spazio a soluzioni concilianti tra principi nazionali ed esigenze di uniforme applicazione del diritto dell’Unione. Tuttavia, una diversa chiave di lettura potrebbe essere quella che pone l’accento sulla loro valenza “processuale”, attraverso l’analisi di quegli strumenti di cui le Corti dispongono per dialogare tra loro – su tutti il rinvio pregiudiziale – che, se correttamente attivati, possono prevenire tensioni tra i diversi “livelli” di tutela dei diritti in Europa.
Abstract [En]: The origin of the counterlimits theory dates back to the literature and case law of the Constitutional Court, nevertheless it never had a concrete application in the resolution of possible conflicts between European Union law and the supreme principles of the constitutional system. The reason for this lies in the fact that counterlimits are potentially destructive for the integration between national constitutional system and the European Union law, often characterized by tensions threatening such a precarious balance. When analysed in an “axiological” perspective, counterlimits do not lead to a conciliatory solution between national principles and uniform application of the Union law. However, a different interpretation could emphasize their “procedural” nature through the analysis of the means available to the Courts to communicate one another – above all the preliminary ruling – which, when properly activated, can prevent tensions between the different degrees of the rights protection in Europe.
Sommario: 1. La nozione teorica dei controlimiti e la sua connessione con la sovranità nazionale. 2. Adesione dell’Italia all’Unione europea, limitazioni di sovranità e garanzia dei principi supremi. Dalle prime decisioni della Corte costituzionale negli anni ’70 e ’80 alla tutela “multilivello” dei diritti. 3. La teoria dei controlimiti in azione e le consuetudini internazionali contrarie ai principi supremi: la sentenza n. 238/2014. Sul diverso peso dell’attivazione dei controlimiti. 4. Una necessaria puntualizzazione. I controlimiti rispetto al sistema della Convenzione europea dei diritti dell’Uomo: rapporti tra fonti di rango diverso e tecniche di giudizio. 5. I più recenti sviluppi della teoria dei controlimiti in azione nei rapporti tra ordinamento interno e ordinamento dell’Unione europea: il caso Taricco e il rinvio pregiudiziale con l’ord. 24/2017. 5.1. Segue: la definizione del caso Taricco con la sentenza n. 115/2018. 6. L’inversione dell’ordine di trattazione delle questioni doppiamente pregiudiziali come strumento di prevenzione dei controlimiti. 7. Controlimiti come tradizionale baluardo della sovranità nazionale o come nuovo strumento di dialogo alla luce del ruolo del rinvio pregiudiziale?
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