
Abstract [It]: A quindici anni dalla conclusione e distanziandosi dai principali partner del Consiglio d’Europa, nel 2020 l’Italia ha improvvisamente ratificato la Convenzione sul valore del cultural heritage per la società, aperta alla firma a Faro nel 2005 per ricomporre il conflitto interculturale recato dalle guerre jugoslave. Facendo leva sull’interpolazione di un’impropria e non ufficiale traduzione di cultural heritage in patrimonio culturale anziché in eredità culturale, da taluni ora si vorrebbe che questo documento, funzionale a tutt’altro contesto, alteri la tassonomia e le funzioni del Codice dei beni culturali e del paesaggio. L’articolo riconduce la convenzione all’ambito suo proprio e ne mette in evidenza contraddizioni e possibili derive, con particolare riguardo al rapporto tra politically correct e uso degli strumenti del diritto.
Abstract [En]: Fifteen years after the conclusion and distancing from the main partners of the Council of Europe, in 2020 Italy suddenly ratified the Convention on the Value of Cultural Heritage for Society, opened for signature in Faro in 2005 to recompose the intercultural conflict that accompanied Yugoslav wars. Relying on the interpolation of an improper and unofficial translation of cultural heritage into patrimonio culturale instead of eredità culturale, some now would like this document, functional to a completely different context, to alter the taxonomy and functions of the Codice dei beni culturali e del paesaggio. The article brings the Convention back to its own sphere and highlights contradictions and possible drifts, with particular regard to the relationship between politically correct and the use of law instruments.
Parole chiave: Convenzione di Faro, eredità culturale, Codice dei beni culturali e del paesaggio, politicamente corretto, ratifica
Keywords: Faro Convention, cultural heritage, Code of Cultural Heritage and Landscape, political correctness, ratification
Sommario: 1. La legge di ratifica. 2. La Convenzione nel suo proprio contesto di diritto internazionale. 3. Le criticità e le differenze di base. 4. La Convenzione presa sul serio, come testo giuridico. 5. L’impronta determinante del politically correct e i suoi effetti distorsivi sul piano giuridico. 6. Rapporto tra politically correct e uso del diritto. 7. Il vizio giuridico di base: l’oggetto indeterminato e indeterminabile. 8. L’errore di traduzione e il rischio di confondere i concetti chiari e distinti del Codice. 9. La riproposizione dell’errore della pretesa “dematerializzazione” della nozione di bene culturale. 10. L’errore culturale. 11. I conseguenti problemi applicativi irrisolti.
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