Abstract [It]: La Cassazione afferma il principio che, in una piattaforma di rating reputazionale, il consenso al trattamento dei dati personali presuppone la conoscenza del sistema esecutivo dell’algoritmo utilizzato. L’affermata centralità del consenso “consapevole” fa emergere la questione della sua effettiva efficacia garantistica e della configurabilità del “diritto alla spiegazione”, rispetto ai sistemi di profilazione automatizzati, sempre più diffusi nel mondo digitale.
Abstract [En]: The Supreme Court affirms the principle that, in a reputational rating platform, the consent to the processing of personal data requires knowledge of the executive system of the algorithm used. The affirmed centrality of "conscious" consent raises the question of its effective guarantee effectiveness and the configurability of the "right to explanation", with respect to automated profiling systems, increasingly widespread in the digital world.
Parole chiave: Rating reputazionale, profilazione, algoritmo, trasparenza, consenso valido, protezione dati personali, intelligenza artificiale, diritto alla spiegazione.
Keywords: Reputational rating, profiling, algorithm, transparency, valid consent, personal data protection, artificial intelligence, right to explanation
Sommario: 1. Il caso: la piattaforma web di rating reputazionale e il provvedimento inibitorio del Garante per la protezione dei dati personali – 2. Il contenzioso civile e l’argine alla profilazione automatica posto dalla Cassazione: senza la conoscenza dell’algoritmo, il consenso è invalido – 3. Sistemi di rating reputazionale e profilazione: i principi giuridici alle prese con il mondo digitale – 4. La profilazione e il diritto alla “spiegabilità” tra norme vigenti e prospettive regolatorie future.