Log in or Create account

NUMERO 25 - 03/11/2021

 Corte di Giustizia, Sentenza del 15/07/2021, sulla compatibilità del divieto di indossare segni visibili o vistosi di natura politica, religiosa sul luogo di lavoro con la direttiva 2000/78/CE e gli artt. 10 e 16 della Carta dei diritti

La Corte afferma che, innanzitutto, il divieto di indossare segni di natura politica, religiosa o filosofica non costituisce di per sé una violazione del divieto di discriminazione diretta fondata sulla religione o le opinioni personali ai sensi della direttiva 2000/78/CE, sempre che tale divieto sia applicato in maniera generale e indiscriminata. In secondo luogo, la discriminazione indiretta derivante da tale divieto può essere giustificata dalla volontà del datore di lavoro di perseguire una politica di neutralità politica, filosofica e religiosa nei confronti dei clienti o degli utenti. Tuttavia, il datore di lavoro dovrà dimostrare che tale politica risponde ad un’esigenza reale in considerazione delle aspettative legittime di utenti o clienti e degli effetti negativi che deriverebbero all’impresa dalla mancata applicazione di tale politica. A ciò si aggiunge che tale differenza di trattamento deve essere idonea a perseguire la suddetta politica e limitata allo stretto necessario per raggiungere lo scopo indicato. Tuttavia, un divieto concernente solo i segni religiosi, politici o filosofici vistosi o di grandi dimensioni non è giustificabile nell’ottica di garantire la suddetta politica e costituisce una discriminazione diretta fondata sulla religione o le convinzioni personali     

.

 



Execution time: 71 ms - Your address is 3.149.29.95
Software Tour Operator