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NUMERO 28 - 15/12/2021

 Ergastolo ostativo alla liberazione condizionale

Abstract [It]: Il contributo, dopo brevi accenni alla funzione della pena criminale e al problema della compatibilità dell’ergastolo, in particolare di quello c.d. “ostativo”, con il principio di rieducazione, si sofferma sulle prospettive emergenti dalla recente ordinanza “interlocutoria” n. 97/2021 della Corte costituzionale, formulando dei rilievi circa i possibili interventi attuabili dal legislatore al fine di conformare il sistema alle indicazioni della Consulta e, più in generale, ai principi cardine della materia penale.

 

Abstract [En]: The paper, developed an overview of the function of the criminal penalty and the problem of the compatibility of life imprisonment, in particular of the so-called “Obstative”, with the principle of re-education, focuses on the perspectives emerging from the recent “interlocutory” ordinance no. 97/2021 of the Constitutional Court, formulating remarks about the possible interventions that can be implemented in order to conform the system to the indications given by the Court and, more generally, to the cardinal principles of criminal matters.

 

Parole chiave: Ergastolo; Ostativo; Collaborazione; Inesigibilità; Rieducazione

Keywords: Life imprisonment; Ostative; Collaboration; Inesigibility; Re-education

 

Sommario: 1. Premesse. La questione (irrisolta) della funzione della pena criminale. La progressiva valorizzazione dello scopo rieducativo nel contesto della visione “polifunzionale”. Il rapporto di conflitto tra rieducazione (che presuppone un approccio individualizzato alla posizione del reo) e automatismi sanzionatori, quali quelli che attengono all’esecuzione delle pene di lunga durata. 2. L’ordinanza “interlocutoria” della Consulta sulla liberazione condizionale nei confronti dei detenuti per reati ostativi non collaboranti. 3. Il “fine pena mai” al cospetto dei principi sovrannazionali. 4. L’atteggiamento “prudente” della Consulta dinnanzi ad un tema di giustizia criminale particolarmente “divisivo”. 5. Conclusioni. Il problema del rispetto del principio del nemo tenetur se detegere e le prospettive a seguito dell’ordinanza “interlocutoria” n. 97/2021. Il grande protagonista della riforma “Cartabia”: la giustizia riparativa. Proiezioni de iure condendo.



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