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NUMERO 5 - 09/02/2022

 Il decreto legge (dei paradossi) sull’esercizio del diritto di voto per l’elezione del Presidente della Repubblica

Il giorno 18 gennaio 2022 con due distinti, ma quasi sovrapponibili, ordini del giorno n. 84 e n. 92 la Camera dei Deputati ha impegnato il Governo «a garantire ogni forma di collaborazione per permettere a tutti i 1009 delegati di partecipare al voto per l’elezione del Presidente della Repubblica, in raccordo con le altre istituzioni, il Presidente della Camera dei deputati e il Presidente del Senato della Repubblica, rimuovendo ogni forma di impedimento, se del caso anche attraverso un intervento di carattere normativo». L’assemblea «si pone il tema delle modalità da adottare per garantire a tutti gli elettori, come previsti dal dettato Costituzionale, di esprimere il proprio voto, anche a coloro che in quei giorni dovessero risultare positivi al COVID-19 o sottoposti a misura di quarantena». In particolare si ravvisa la «necessità che tutti gli aventi diritto al voto siano messi in condizione di partecipare all’elezione» anche se affetti da covid-19 ma asintomatici («positività senza malattia») e, a maggior ragione, se sani ma entrati in contatto con soggetti c.d. positivi («quarantenati»). Si osserva che «nelle precedenti volte la scelta se partecipare o meno al voto era dell’interessato; in questo caso l’interessato non ha possibilità di scelta». A distanza di tre giorni, il 21 gennaio 2022, il Governo ha esercitato il potere straordinario conferitogli dall’art. 77 della Costituzione e il Capo dello Stato ha emanato il relativo decreto. Lo stesso giorno il provvedimento con forza di legge è stato pubblicato ed è entrato in vigore… (segue)



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