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NUMERO 14 - 18/05/2022

 La sent. n. 49/2022 sulla responsabilità civile dei magistrati e la lenta deriva del giudizio di ammissibilità del referendum abrogativo

Le pronunce della Corte costituzionale sull’ammissibilità dei quesiti referendari in materia di giustizia erano piuttosto prevedibili. Del resto, l’esito di tali giudizi era stato ampiamente anticipato da numerosi commentatori (per tutti, cfr. F. Biondi, I referendum in tema di ordinamento giudiziario: brevi note sull’ammissibilità, in Sistema penale, 10 gennaio 2022). Con l’eccezione della proposta riguardante la legge Severino, in materia di incandidabilità, per la quale si era da più parti immaginato un finale diverso, era stata ampiamente preventivata l’inammissibilità sia della richiesta di abrogazione referendaria della disciplina sulla responsabilità civile dei magistrati, alla quale sono dedicate queste brevi note, sia degli altri quesiti - sui consigli giudiziari, sulla separazione delle funzioni, sulla presentazione delle candidature per il rinnovo della componente togata al CSM, infine sulla custodia cautelare - trattandosi di proposte o già coperte dalla giurisprudenza costituzionale o comunque non particolarmente problematiche dalla prospettiva del giudizio di ammissibilità, per quanto dotate, sul piano politico-istituzionale, di un rilevante peso simbolico in una fase storica assai tormentata per il sistema giustizia (N. Rossi, Referendum sulla giustizia. E’ possibile parlarne nel “merito”? in Questione giustizia, 2022)... (segue)



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