
Abstract [It]: Il saggio analizza l’obbligo di rinvio pregiudiziale in capo ai giudici di ultima istanza, ai sensi dell’art. 267, terzo comma TFUE, particolarmente attuale dopo recenti pronunce della Corte di giustizia, e di alcuni rinvii “problematici” formulati in particolare dal Consiglio di Stato. Dopo una rassegna della casistica recente da parte delle nostre magistrature superiori, l’autore tratta delle criticità sollevate dai nostri giudici rispetto a un’applicazione dei criteri dettati dalla Corte per superare il “ragionevole dubbio interpretativo” che esclude l’obbligo di rinvio, e fornisce proposte funzionali a consentire ai giudici nazionali di conformarsi ai predetti criteri, superando i paventati rischi di “abuso del rinvio pregiudiziale”, “giurisdizione difensiva” o di responsabilità dello Stato per violazione del diritto UE.
Title: The “reasonable doubt” of the judge in the preliminary ruling
Abstract [En]: The essay analyzes the duty of Member States’ courts against whose decision there is no remedy under national law as per article 267, third paragraph, TFEU, which has gained momentum after important judgments recently issued by the European Court of Justice and “problematic” orders adopted in particular by the Italian Consiglio di Stato. The article moves from a recollection of the latest case-law of Italian supreme courts and dwells into the criticism expressed by some of them against the criteria laid down by the ECJ to overcome the interpretative doubts of the national judges on EU law, capable of excluding the duty to refer to the ECJ for a preliminary ruling. Finally, proposals are made to allow national courts to abide by the ECJ criteria and - at the same time - avoid the alleged risks of “abuses of preliminary rulings”, “defensive requests for a preliminary ruling” or of State liability for infringement of EU law.
Parole Chiave: rinvio pregiudiziale, dubbio ragionevole, diritto UE, responsabilità dello Stato membro, criteri CILFIT
Keywords: preliminary ruling, reasonable doubt, EU law, Member State liability, CILFIT criteria
Sommario: 1. Considerazioni introduttive: il «dubbio ragionevole» nelle conclusioni dell’A.G. Capotorti nella causa CILFIT. 2. La giurisprudenza della Corte di Giustizia sul ragionevole dubbio: una sostanziale continuità da CILFIT a Consorzio Italian Management. 3. Il rinvio pregiudiziale obbligatorio quale strumento fondamentale nel “dialogo” tra Corti e nell’arricchimento del diritto UE. 4. La recente giurisprudenza italiana di ultimo grado e i suoi “distinguo” rispetto alle indicazioni della Corte di Giustizia. 5. Presunto “abuso” del rinvio, “rinvii difensivi”, responsabilità dei giudici di ultima istanza per mancato assolvimento dell’obbligo di rinvio, e apparente “domanda” di rinvii pregiudiziali che rimane insoddisfatta: qualche riflessione. 6. La sistematica (apparente) mancanza della verifica “comparata” richiesta dalla Corte al giudice di ultima istanza: impostazione teorica... 7. …e prassi concreta della giurisdizione: tanto rumore per nulla? 8. Notazioni conclusive.
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