Abstract [It]: La sentenza Moody, Attorney General of Florida, et al. v. Netchoice, Llc, Dba Netchoice, et al. Adottata dalla Corte suprema federale statunitense il primo luglio 2024 è significativa sia in relazione al tema di merito che in essa è affrontato (l’attività di content moderation delle piattaforme digitali quale forma di free speech) sia in connessione ad alcuni aspetti processuali che la riguardano (in particolare la legittimità costituzionale del cosiddetto giudizio di facial challenge).
Title: The content moderation and free speech clause: the contentious relationship between digital platform freedom and responsibility in the most recent US federal Supreme Court jurisprudence
Abstract [En]: The decision in Moody, Attorney General of Florida, et al. v. Netchoice, Llc, Dba Netchoice, et al., adopted by the US federal Supreme Court on July 1, 2024, is significant both in terms of the substantive issue that it addresses (the content moderation activity of digital platforms as a form of free speech) and in terms of some procedural aspects that concern it (particularly the constitutional legitimacy of the so-called facial challenge judgment).
Parole chiave: Libertà di espressione, Moderazione deli contenuti, Irresponsabilità del server digitale, contestazione “facciale”
Keywords: Free Speech Clause, Content Moderation, Server Liability, Facial Challenge
Sommario: 1. Sui diversi profili di rilievo della decisione Moody, Attorney General of Florida, et al. v. Netchoice, Llc, Dba Netchoice, et al. 2. La content moderation nell’esperienza statunitense: evoluzione giurisprudenziale. 3. L’Opinion of the Court “sul merito” della decisione Moody: la libertà di espressione del pensiero del gestore di una piattaforma digitale. 4. La vicenda Moody e la legittimità della contestazione: il facial challenge nel dibattito giurisprudenziale e dottrinale statunitense.
Crisi dello Stato democratico rappresentativo, partecipazione politica elettronica e consapevolezza della società civile
Laura Fabiano (29/11/2023)