La riforma del Codice dei contratti costituiva un obiettivo qualificante del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Vi era, infatti, consapevolezza del carattere cruciale dell’attività di committenza pubblica, per il suo rilievo economico (muove oltre il 10% del PIL nazionale, con 283 miliardi del 2023), per la sua incidenza sui livelli di benessere sociale (con essa si affidano a privati prestazioni necessarie non solo per lo sviluppo infrastrutturale del Paese, ma anche per il soddisfacimento di fondamentali bisogni sociali, per esempio nei settori della sanità o della mobilità), per l’impatto che la stessa ha nell’assicurare adeguati livelli di investimenti anche privati in settori ad avanzata innovazione. Erano al contempo noti gli affanni del settore, dovuti ai tempi lunghi delle procedure e alla debolezza tecnica delle stazioni appaltanti. Quest’ultima è oggi un fattore con cui fare ancor più i conti se si considera che l’attività di committenza pubblica -oltre a caratterizzarsi per indubbie difficoltà tecniche (esigendo una conoscenza profonda dei settori di mercato, dei fornitori, delle prestazioni da acquistare) - è regolata, dopo il Codice del 2023, da una legislazione a maggiore complessità applicativa. Il nuovo Codice, infatti, con l’intento di riassegnare valore agli spazi di discrezionalità e valutazione dell’Amministrazione, riconosce rilievo decisivo a principi non privi di una certa elasticità e da bilanciare di frequente tra loro. È necessaria sempre più un’amministrazione all’altezza, un’amministrazione di qualità, indispensabile non solo nel settore degli appalti, ma anche (e ancor più) nell’utilizzare quei modelli di partenariato pubblico-privato cui sarà necessario ricorrere per coinvolgere risorse e competenze dei privati in investimenti ad elevato tasso di innovazione. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza -e quindi il Codice- non hanno del resto affatto trascurato i cruciali profili di organizzazione del settore, pretendendo una riduzione quantitativa e un innalzamento qualitativo delle stazioni... (segue)
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