La giurisprudenza in materia di disabilità. Sintesi del Report 2024 curato dall’Osservatorio giuridico permanente Human Hall

Il Report 2024 curato dall’Osservatorio giuridico Human Hall analizza oltre 1.000 sentenze italiane emesse nel 2023 in materia di disabilità. L’elaborazione si articola in sei sezioni tematiche, fornendo un’analisi qualitativa aggiornata della giurisprudenza, valorizzando i principi di autodeterminazione, accessibilità, inclusione e pari opportunità.

La giurisprudenza ha consolidato la centralità del “Progetto di Vita” come strumento essenziale e personalizzato di realizzazione dei diritti delle persone con disabilità. Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 2391/2023, ha ribadito che il progetto deve essere co-costruito in modo multidisciplinare, nel rispetto della volontà della persona. Il TAR Campania, Napoli, con sentenza n. 1387/2023, ha sancito l’obbligo delle amministrazioni di coinvolgere attivamente l’interessato e la famiglia, superando approcci standardizzati e burocratici.

I giudici amministrativi e ordinari hanno ribadito che le prestazioni sanitarie e sociali rivolte alle persone con disabilità sono livelli essenziali di assistenza (LEA) non comprimibili per motivi finanziari. Il TAR Sicilia, Palermo, sent. n. 2718/2023, ha annullato un diniego basato su carenza di fondi, ritenendolo lesivo dei diritti fondamentali. Cass. civ., sez. III, sent. n. 3471/2023, ha riconosciuto la responsabilità risarcitoria della Regione per il ritardo nell’attivazione dei servizi domiciliari riabilitativi.

La giurisprudenza ha riconosciuto come la vita indipendente costituisca una declinazione concreta del diritto alla libertà personale e all’inclusione sociale. Il TAR Toscana, sent. n. 953/2023, ha accolto il ricorso di un cittadino disabile contro il rifiuto di un progetto individualizzato per il co-housing. La Corte d’Appello di Milano, sent. n. 2437/2023, ha ritenuto discriminatoria l’assenza di soluzioni abitative alternative alla residenzialità forzata, valorizzando l’autodeterminazione e la dignità della persona.

La giurisprudenza ha condannato le omissioni delle pubbliche amministrazioni in materia di assunzioni obbligatorie. Il TAR Lazio, Roma, sent. n. 5432/2023, ha riconosciuto il diritto di una persona con disabilità ad essere inserita nelle procedure di avviamento al lavoro. Cass. civ., sez. lavoro, sent. n. 22118/2023, ha sancito il diritto al risarcimento del danno per mancata attivazione degli accomodamenti ragionevoli da parte del datore di lavoro.

In quest’ambito, le sentenze hanno chiarito che la mancata rimozione degli ostacoli fisici e digitali configura una condotta discriminatoria. TAR Lombardia, Milano, sent. n. 3202/2023, ha obbligato un comune ad adeguare i percorsi pedonali per garantire accessibilità agli edifici scolastici. Anche il Consiglio di Stato, con sentenza n. 4227/2023, ha ribadito che l’accessibilità digitale nei siti della PA è un diritto fondamentale, da garantire senza ritardi tecnici o economici.

Si rafforza il ricorso a strumenti di tutela cautelare e risarcitoria. Il TAR Emilia-Romagna, Bologna, sent. n. 1304/2023, ha sospeso un provvedimento che avrebbe comportato la cessazione improvvisa di un servizio terapeutico essenziale. Cass. civ., sent. n. 18477/2023, ha riconosciuto il danno esistenziale per il ritardo nella fornitura di ausili indispensabili. Sempre più frequente è l’attivazione di ricorsi da parte di associazioni, come legittimate ad agire in nome dell’interesse collettivo.

Il Report evidenzia un’evoluzione della giurisprudenza verso una tutela sostanziale dei diritti delle persone con disabilità, rafforzando l’obbligo delle istituzioni a garantire prestazioni tempestive, personalizzate e rispettose dell’autonomia. La dimensione partecipativa e integrata dei progetti di vita, la garanzia dei livelli essenziali di assistenza e l’affermazione dei principi costituzionali di uguaglianza e dignità costituiscono i cardini interpretativi emergenti.

[Il Report è consultabile qui]

SdG

(Sara del Grosso)