Log in or Create account

FOCUS - Osservatorio di Diritto sanitario

 Corte dei diritti dell'Uomo, Sentenza del 26/06/2025, La disciplina spagnola sul consenso informato: astrattamente adeguata ma non concretamente attuata

Pres. Kateřina Šimáčková - S.O. c. Spagna

 

Consenso informato – Trattamenti sanitari – Disciplina nazionale spagnola – Adeguatezza astratta – Mancata attuazione in concreto – Modulo generico – Omissione di rischi specifici – Lesione dell’autodeterminazione del paziente – Necessità di un consenso informato specifico – Violazione art. 8 CEDU.

 

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha ravvisato una violazione dell’art. 8 CEDU da parte dello Stato spagnolo in un caso di chirurgia conservativa della mammella, nella quale, in assenza di urgenza, i medici avevano proceduto anche alla resezione del complesso areola-capezzolo senza che la paziente fosse stata previamente e specificamente informata di tale possibile esito. Pur riconoscendo che l’ordinamento spagnolo predispone, in astratto, un quadro normativo adeguato in materia di consenso informato, conforme alla Convenzione di Oviedo e idoneo a garantire la tutela dell’autonomia del paziente, la Corte ha rilevato che, nel caso concreto, tale cornice non è stata attuata in modo tale da assicurare una effettiva protezione del diritto di autodeterminazione della ricorrente.

Il modulo di consenso sottoscritto, infatti, si limitava a fare riferimento in termini generici alla possibilità di modificare la tecnica chirurgica “in caso di imprevisti”, senza che fosse intelligibile per una paziente priva di competenze specialistiche che ciò potesse comportare anche la rimozione del complesso areola-capezzolo, né risultava documentato che tale specifico rischio le fosse stato illustrato nei colloqui preoperatori.

I giudici interni, a loro volta, si sono limitati a valorizzare la sottoscrizione del modulo e il corretto adempimento della lex artis sul piano strettamente tecnico, omettendo di verificare in concreto l’ampiezza e la qualità dell’informazione fornita alla paziente, nonché di considerare l’impatto dell’intervento sulla sua sfera psichica, sulla percezione dell’immagine corporea e sulla vita sessuale. In tale contesto, la Corte EDU ha ritenuto deficitaria l’applicazione pratica del sistema interno di tutela e ha concluso per la violazione dell’art. 8 CEDU, in quanto il consenso prestato non poteva ritenersi “realmente informato” rispetto a un rischio prevedibile e particolarmente inciso sulla vita privata della ricorrente.



NUMERO - ALTRI ARTICOLI

Execution time: 14 ms - Your address is 216.73.216.214
Software Tour Operator