Corte di Cassazione, Sentenza n. 20579/2025, Sulla sostituzione del dirigente di struttura complessa e sul diritto alla sola indennità sostitutiva

Pres. Tria – ASL Napoli 1 Centro. (avv. B. De Maria) – c. omissis (avv. M.L. Laudadio e P. Amendola)

Dirigenza sanitaria – Indennità sostitutiva – Incarico dirigenziale– Mansioni superiori – Idoneità professionale – Trattamento economico – Remunerazione esaustiva – Accolto.

Il Collegio, con l’ordinanza in epigrafe, ha esaminato la domanda di un dirigente medico che aveva diretto, in via di fatto, una struttura complessa rimasta vacante, chiedendo la corresponsione degli emolumenti dirigenziali propri del titolare dell’incarico.

La Corte ha chiarito che la sostituzione del dirigente preposto non comporta automaticamente il diritto al trattamento economico del sostituito, poiché nel pubblico impiego sanitario l’assunzione temporanea delle funzioni dirigenziali si colloca all’interno dello stesso ruolo professionale e non determina un avanzamento di livello ai sensi dell’art. 2103 c.c.

La decisione muove dal presupposto per cui la dirigenza sanitaria non presuppone una scala gerarchica progressiva, ma indica semplicemente l’idoneità a ricoprire gli incarichi propri dell’area dirigenziale. In tale contesto, lo svolgimento delle funzioni del dirigente assente costituisce una modalità di organizzazione del servizio, e non un incarico di grado superiore.

Il Collegio evidenzia che l’art. 18 del CCNL 8 giugno 2000 regola espressamente la materia, prevedendo una specifica indennità sostitutiva in caso di sostituzione del dirigente preposto a struttura complessa, qualora la sostituzione si protragga oltre sessanta giorni. Tale indennità è considerata remunerazione esaustiva dell’attività svolta, anche nel caso in cui la sostituzione superi i termini massimi previsti per la copertura del posto vacante.

In definitiva, non è configurabile un diritto alla retribuzione di posizione o agli altri accessori economici del dirigente sostituito, poiché la sostituzione non implica un mutamento della qualifica né un incremento delle responsabilità giuridicamente rilevante ai fini retributivi.