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NUMERO 10 - 14/05/2008

 Dal “bipolarismo conflittuale” alla (speranza della) reciproca legittimazione degli schieramenti politici: brevi riflessioni partendo da un libro recente

Il governo e la sua maggioranza parlamentare, così come usciti dalle elezioni del 12-13 aprile 2008, sono nella classica fase di “luna di miele” post-elettorale. Di un governo disegnato intorno alla personalità del leader se ne mette in luce – giustamente – la compattezza come precondizione per la realizzazione degli obiettivi politici. L’opposizione del Pd è ancora alla ricerca di un suo assestamento, cercando di non disperdere l’importante patrimonio di omogeneità politica e di novità istituzionale capitalizzato, pur nella sconfitta, nelle elezioni di aprile. L’opposizione radicale si lecca le ferite della sua esclusione dalle assemblee rappresentative alla ricerca di una nuova strategia. L’opposizione di centro è chiaramente indecisa tra il recupero di un rapporto sulla sua destra ovvero il perseguimento di una – ad oggi improbabile – strategia centrista.
Eppure, la luna di miele non dura in eterno; ne è consapevole lo stesso Presidente del Consiglio, il quale ben sa di dover risolvere in tempi brevi, se non brevissimi, le principali emergenze sul tappeto, che, altrimenti, verranno imputate, non più al precedente, bensì al suo governo: Alitalia; rifiuti; aumento del potere di acquisto delle famiglie; sicurezza, sono temi che richiedono una immediata soluzione.



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