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NUMERO 12 - 17/06/2009

 Elezioni europee a Malta tra bipolarismo, politiche dell'immigrazione e moneta unica

I cittadini maltesi erano chiamati ad eleggere 5 membri del Parlamento europeo; si tratta della quota più ristretta di seggi tra i 27 Stati membri, la stessa quota di seggi attribuita alla ex colonia britannica nel 2004.
I seggi sono stati aperti sabato 6 giugno 2009, dalle ore 7 alle ore 22 e i cittadini interessati hanno votato, oltre che per le elezioni europee, anche per il rinnovo di 23 Consigli Locali.
Essendo entrata nell’Unione Europea a partire dal maggio 2004, queste sono le seconde elezioni europee a cui ha partecipato la Repubblica di Malta. Per le elezioni europee Malta, insieme alle isole minori dell’arcipelago, costituisce un’unica circoscrizione elettorale.
Il sistema elettorale per eleggere i membri del Parlamento europeo è stato introdotto dal Parlamento maltese il 26 novembre 2003, quando è stato approvato l’Act XVI, confluito nel Chapter 467, intitolato “European Parliament Elections Act”, in vigore dal 1° gennaio 2004.
Il sistema elettorale prescelto è basato su un sistema proporzionale con voto singolo trasferibile (il sistema elettorale tipico della Repubblica maltese). Il sistema del voto singolo trasferibile prevede che ogni elettore indichi sulla scheda elettorale un numero, 1, 2, 3, etc., accanto al nome dei candidati per i quali intende esprimere la propria preferenza, secondo l’ordine di gradimento dei candidati. È bene sottolineare che l’elettore può esprimere le preferenze anche per candidati appartenenti a liste diverse. Per essere eletti, i candidati devono ottenere una “quota” di voti che si determinata al termine delle elezioni, dividendo il numero dei voti validi per il numero dei seggi da assegnare aumentato di uno.
Il voto sarà attribuito in prima battuta ai candidati che ciascun elettore ha votato con il numero 1 e quelli che al termine di questo primo conteggio raggiungano la “quota” fissata risulteranno eletti. I voti da questi ricevuti in eccesso rispetto alla “quota” (chiamati “voti in surplus”), saranno trasferiti ai candidati che, nelle schede in cui l’eletto era la prima scelta, sono indicati con il numero 2 (e così di seguito per il numero 3, 4 e seguenti), che vedranno così aumentare i propri voti; tale meccanismo si ripete fino a che la “quota” di voti necessaria per l’elezione non sarà raggiunta da tanti candidati quanti sono i seggi disponibili. Vista la complessità del meccanismo, spesso occorrono diversi riconteggi dei voti e ad ogni turno di conteggio, se nessuno risulta eletto, il candidato con il minor numero di voti viene escluso; in tale modo ad ogni turno di conteggio c’è obbligatoriamente un candidato eletto o un trasferimento dei voti dell’escluso.

(segue)


+ Scheda del Paese e risultati delle elezioni europee del 2004 e del 2009



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