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FOCUS - Autonomie Funzionali

 Il posizionamento istituzionale delle Camere di commercio dopo la sentenza n. 374 del 2007

La sentenza n. 374 del 2007 permette un importante chiarimento sulla questione della competenza in tema di ordinamento delle Camere di commercio e sulla loro posizione istituzionale.
Tuttavia, rispetto alla soluzione nello specifico adottata dalla Corte, forse sarebbero state preferibili altre soluzioni interpretative; anch’esse avrebbero però presentato luci ed ombre: il dato di fondo è che la riforma del Titolo V contiene difetti e lacune che non sempre sono adeguatamente risolvibili attraverso la semplice attività interpretativa ma richiedono un nuovo intervento del legislatore costituzionale.
La sentenza n. 374 del 2007 deve essere “maneggiata con cura”, perché decide di risolvere la questione attraverso la cd. “chiamata in sussidiarietà” che costringe ad una struttura particolare dell’iter argomentativo. Per questo motivo occorre non porre troppa attenzione a quello che la sentenza “non dice”: soprattutto riguardo alla natura di autonomia funzionale delle Camere di Commercio.
Più precisamente, nella sentenza la chiamata in sussidiarietà si sviluppa su due presupposti interconnessi: il primo inerente alla posizione istituzionale delle Camere di commercio, il secondo attinente alle loro funzioni. La sentenza afferma, infatti: “le camere di commercio, da un lato, sono espressione del sistema delle imprese e, dall'altro, svolgono funzioni che richiedono una disciplina uniforme”...
(segue)



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