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NUMERO 11 - 28/05/2014

 Olanda: l’euroscetticismo alternativo e lo spettro dell’apatia elettorale

I Paesi Bassi (Nederland), comunemente ma impropriamente, spesso indicati come Olanda (Holland) - nome che invece individua soltanto due delle 12 province entro cui è suddiviso il territorio nazionale (ossia l'Olanda settentrionale (Noord-Holland) e l'Olanda meridionale (Zuid-Holland)) - sono spesso qualificati come “stato consociativo”. Tale espressione è stata coniata dai politologi per quegli Stati caratterizzati da divisioni interne di natura etnica, religiosa, o linguistica che comunque non sono così ampie da consentire l’affermazione di un gruppo di maggioranza. La stabilità di tali assetti politici è per lo più assicurata dalla capacità delle varie èlites di instaurare tra loro delle relazioni basate su una costante e penetrante attività consultiva. Prima di esaminare nel dettaglio l’attuale assetto politico-istituzionale dell’Olanda, giova rammentare che i Paesi Bassi fanno parte del Regno dei Paesi Bassi (Koninkrijk der Nederlanden), monarchia federale istituita dallo Statuto del Regno del 28 ottobre nel 1954. A seguito della dissoluzione delle Antille olandesi, avvenuta il 10 ottobre 2010, nel Regno rientrano altresì gli stati di Aruba, Curaçao, e Sint Maarten, ciascuno dei quali è provvisto di una propria legge fondamentale, nonché di una autonoma organizzazione amministrativa e parlamentare. Il Governo del Regno coincide invece con quello dei Paesi Bassi al quale si aggiunge un ministro per ciascuno Stato caraibico... (segue)



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