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NUMERO 2 - 24/01/2024

 Diritto internazionale umanitario e diritti nazionali dinanzi alle crisi locali

La Rivista, anche tramite il Focus Human Rights, ospita da molti anni contributi e documenti sul tema della tutela dei diritti umani, contribuendo in modo significativo al dibattito scientifico. Con la presente call for papers il Focus rivolge alla comunità degli studiosi un invito alla presentazione di contributi originali, il cui oggetto sia compreso tra le coordinate tematiche di seguito delineate.

Il nostro Pianeta è afflitto da crisi non solo naturali e militari; guerre e flussi migratori rivelano lo squilibrio tra Paesi e Continenti ricchi e aree geografiche povere anche perché afflitte da crisi ambientali e umanitarie strutturali oppure occasionate da catastrofi naturali.

In questo contesto i diritti umani non sono una certezza ma una questione aperta alla quale pare quasi impossibile offrire una risposta definitiva sul piano del rispetto del diritto … e dei diritti.

Nelle aree di crisi i diritti umani sono un tema che non trova posto, è una locuzione ‘fuori luogo’, visto che si lotta per la sopravvivenza contro l’ingiustizia strutturale provocata dall’applicazione della legge del più forte.

La questione si propone sul piano istituzionale anche quando si confrontano e si contrappongono istanze autocratiche e garanzie democratiche, quando il principio di legalità viene subordinato al principio di autorità, quando in breve si perde di vista la priorità delle ragioni della persona rispetto a quelle del potere.

In particolare, nel contesto internazionale attuale, viene in rilievo il diritto internazionale umanitario che si radica nello ius gentium, che si applica in occasione di crisi e conflitti armati per proteggerne le vittime; è un diritto antico, di matrice consuetudinaria, perché si radica nel riconoscimento da parte degli Stati del principio per il quale il più forte non può sopraffare ma deve rispettare gli inermi e gli innocenti. Il diritto delle genti è ancora attuale? Di quanta effettività beneficia ancora il diritto umanitario, soprattutto in un contesto internazionale dove le tensioni regionali trovano spesso rapido sbocco in conflitti armati, vista la limitata capacità dei canali diplomatici, regionali o globali, di trovarvi rimedio e fondamentalmente della debolezza di moltissimi governi locali? Fino a che punto le risposte del diritto sono efficaci di fronte a situazioni che sembrano disciplinate dalla regola del più forte piuttosto che sulla scorta del principio di legalità?

Dovrebbe far riflettere il drammatico incremento negli ultimi anni delle vittime civili dei conflitti armati.

Al di là dei casi eclatanti degli ultimi due anni rappresentati dalle guerre tra Russia e Ucraina e tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, molte tensioni locali di matrice etnica o per rivendicazioni territoriali si sono risolte in scontri spesso sanguinosi, moltissimi ancora in corso senza prospettive di soluzione. Ciò si registra con drammatica attualità in quasi tutti i Continenti.

Oltre ai casi citati, si possono elencare in modo non esaustivo crisi particolarmente gravi nell’Est del Mediterraneo, ad esempio in Siria (afflitta anche dal terribile terremoto) e nel vicino Yemen; in Europa si ricorda la crisi nell’area balcanica contesa tra Serbia e Kosovo; in Asia si richiama l’attenzione sull’area del Nagorno-Karabakh contesa tra Armenia e Azerbaigian e sul regime sanguinario in Myanmar, nonché sulle tensioni in Iran e in Afghanistan; in Africa si ricordano le crisi in atto in Libia, Sudan, Burkina Faso, Mali, Niger, Gabon, Guinea, Somalia ed Eritrea; in Sud America si ricorda la recente rivendicazione territoriale del Venezuela ai danni della Guyana e la recentissima situazione di destabilizzazione dell’ordine interno in Ecuador, oltre alle tensioni interne in Colombia e Messico.

Quali sono le risposte del diritto? Forse sarebbe meglio domandarsi se il diritto, anche internazionale, ha le risposte oppure se il conflitto armato sia la risposta necessaria in assenza di capacità del diritto di offrire soluzioni credibili.

Scopo della presente call for papers è generare l’interesse degli studiosi sulle aree di crisi evocate per evidenziare, alla luce del diritto internazionale e dei diritti nazionali, questioni critiche e soluzioni in atto, specie a cura delle Nazioni Unite e delle Organizzazioni di cooperazione regionale sulla base del diritto internazionale umanitario.

I contributi potranno essere inviati alla Redazione della Rivista (redazione@federalismi.it) entro il 30 aprile 2024. Concluso il referaggio, gli articoli selezionati saranno pubblicati su uno o più fascicoli di federalismi.it -  Focus Human Rights a partire dall’estate dell’anno corrente.

 



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