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NUMERO 23 - 06/12/2017

'Principi e regole dell'azione amministrativa': riflessioni sul rapporto tra diritto scritto e realtà giurisprudenziale

La presentazione della seconda edizione del volume “Principi e regole dell’azione amministrativa”, frutto della proficua collaborazione di autorevoli colleghi e più giovani, ma sicuramente valorosi, studiosi, offre l’occasione per riflettere su un tema più ampio: il rapporto tra diritto scritto e realtà giurisprudenziale. In linea con i lavori svolti nell’ultimo decennio, il volume pone l’accento sul valore dei “principi”, particolarmente attuale in un contesto normativo sempre più complesso e ambiguo: alle tradizionali problematiche create da un sistema di fonti multilivello (fonti costituzionali, eurounitarie, europee, legislazione primaria nazionale, regionale e delle province autonome, normazione secondaria nazionale, regionale e locale) si aggiungono quelle poste dalla valenza della regolazione tecnica e delle linee guida (con particolare riferimento a quelle dell’ANAC) e quelle derivanti dall’indubbio deficit di qualità della normazione, “alluvionale” e spesso contraddittoria, come lucidamente avvertiva già vari anni fa Luciano Vandelli nel suo indovinatissimo volumetto Psicopatologia delle riforme quotidiane. Con conseguente potenziamento del ruolo dell’interpretazione, in primo luogo giurisprudenziale, alla quale il volume riserva un ampio spazio, per rappresentare fin da subito agli studenti e a quanti intendono approcciarsi alla nostra materia come le “regole” scritte siano spesso utilmente integrate e in taluni casi meno opportunamente contraddette dall’evoluzione giurisprudenziale. Proprio questa constatazione accresce però la valenza dei principi, che, soprattutto quelli fondamentali dell’ordinamento costituzionale e eurounitario, sono la “guida” per orientare l’interprete nel labirinto normativo, offrendogli la migliore chiave di lettura delle regole dettate dalle fonti scritte. Da ciò l’attenzione che, fin dalla formazione universitaria e postuniversitaria, dev’essere dedicata al loro approfondimento. Vieppiù nella nostra materia, che, diversamente da quella civile e penale, non ha un codice generale di diritto sostanziale e solo dal 2010 ha un codice processuale. Significativamente del resto sempre più spesso le leggi e i codici e testi unici di settore fanno nei primi articoli espresso richiamo ai principi generali della materia... (segue)



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