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NUMERO 1 - 08/01/2020

Federalismi 2020, scientificità e attualità nel segno della continuità

Il 20 febbraio 2019 l’Anvur ha approvato il nuovo Regolamento per la classificazione delle riviste nelle aree non bibliometriche (Delibera del Consiglio Direttivo n. 42 del 20/02/2019) contenente i criteri di classificazione delle riviste ai fini della Abilitazione Scientifica Nazionale, sulla base del quale, dall’anno successivo a quello di approvazione, saranno soggette a valutazione da parte dell’Agenzia le riviste, cartacee o elettroniche, con finalità scientifiche dotate di codice ISSN. A partire da questo primo numero del 2020, dunque, federalismi.it offre ai proprio lettori ed alla comunità accademica di riferimento una nuova organizzazione, nel segno peraltro della continuità con quanto fatto in tutti gli anni di attività e di presenza nel dibattito scientifico. Quando questa rivista è nata –  quasi 17 anni fa, nel maggio 2003 – il panorama delle riviste scientifiche on line era davvero scarno: esistevano siti di documentazione ed aggiornamento giuridico, ma pochissime riviste che fossero caratterizzate da quel rigore metodologico che è proprio della ricerca scientifica. L’ intuizione della creazione di una rivista regolarmente registrata secondo le norme della carta stampata, ma con diffusione solo on line, non sta tanto e solo nell’avere colto che il luogo della discussione sarebbe diventato, appunto, la rete e che la comunicazione si sarebbe avvalsa dei nuovi canali messi a disposizione della tecnologia. Il vero tratto innovativo di quella operazione è piuttosto racchiuso nel passaggio dell’editoriale di apertura nel quale si legge che “proprio da parte di chi crede nella “rete” e nelle sue enormi potenzialità sono […] necessarie iniziative che consentano di discernere il grano dal loglio, di scommettere sulla rivoluzione innescata dalla comunicazione on line”. “Occorrono – scriveva allora il direttore Caravita - garanzie di serietà”. A distanza di più di tre lustri, abbiamo potuto constatare come la rete sia davvero diventata quel “grande mercato” nel quale effettivamente si trova di tutto, dalle grandi occasioni alle fregature, e mai come in tempi quali quelli di oggi, nei quali ci si interroga su possibili regolamentazioni giuridiche dei contenuti veicolati in rete soprattutto dai social network, il tema delle “garanzie di serietà” appare di schiacciante attualità. L’attività di federalismi.it nel corso di questi anni è stata sempre improntata a quelle garanzie di serietà: il faro che ha guidato i lavori della Direzione e della Redazione è stato la rigorosa cadenza quindicinale (mai bucato un mercoledì, salvo la piccola pausa estiva e le feste comandate nel periodo natalizio!) e poi la presenza di un prestigioso Comitato scientifico e la sottoposizione degli articoli e dei saggi alla valutazione di referee anonimi, senza pregiudiziali ideologiche. Tutte caratteristiche che sono state riconosciute anche dal controllore ministeriale nel momento in cui è stata attribuita alla rivista l’appartenenza alla Fascia A. Oggi due elementi nuovi intervengono nel complesso quadro della diffusione del sapere scientifico on line: da un lato la ormai pervasiva diffusione dello strumento, per cui non solo molte nuove riviste elettroniche sono fiorite ex novo, ma numerose riviste cartacee si sono dotati di una versione elettronica. Una offerta crescente, dunque, che necessita ancora di più di essere regolamentata. Dall’altro lato, la sempre più pressante ricerca da parte degli organi ministeriali di sistemi di controllo e di verifica, quantitativa e qualitativa, della produzione scientifica per monitorare la produttività: dagli indicatori ASN, alle verifiche periodiche della VQR, tutte le attività - e anche i finanziamenti! - delle Università, dei Dipartimenti, dei singoli sono scandite dalla necessità di raggiungere i valori soglia individuati dall’ANVUR anche per quei settori non bibliometrici, come quello giuridico, per i quali assai difficile è stabilire parametri oggettivi. Ma se è certamente difficile individuare criteri inattaccabili di giudizio, non è tuttavia impossibile e, proprio a causa dell’enorme produzione che il meccanismo appena descritto induce, è anche doveroso. Sempre nell’editoriale di apertura del 2003 lo si diceva chiaramente: “Sono state e rimangono memorabili le battaglie per la libertà della stampa da lacci e lacciuoli che apparivano autoritari; ma, oggi, per chi crede nella rete, la scommessa è un’altra: garantire, attraverso tutti gli strumenti possibili, la comunità scientifica, accademica, politica circa la serietà e non volatilità delle iniziative di comunicazione on line”. Molte delle regole che federalismi.it si è data in via autonoma (la cadenza prestabilita, la numerazione e la datazione di ciascun fascicolo in sé concluso, il comitato scientifico arricchito anche di personalità straniere) si ritrovano nel Regolamento ANVUR e questo, ovviamente, non solo è motivo di soddisfazione, ma certifica anche che una comunità scientifica seria è in grado di darsi regole condivise; e, sebbene la formalizzazione di tali regole da un certo punto di vista è inevitabile, è tuttavia vero che solo la consapevolezza diffusa ed il riconoscimento tra pari fornisce quell’autorevolezza scientifica che nessun Regolamento riuscirà mai ad imporre. A cominciare con il numero di oggi, il n. 1/2020, i lettori di federalismi.it troveranno una struttura che, in modo ancor più evidente, accoglie questa esigenza di chiarezza nella diffusione del sapere via web: mantenendo la cadenza quindicinale, la rivista presenterà un fascicolo in formato pdf che raccoglierà i soli saggi che abbiano superato la procedura dipeer review (al momento double blind, ma che in base al Regolamento ANVUR potrà essere anche single blind), che avranno una numerazione progressiva così come richiesto dal Regolamento, saranno corredati di un abstract e saranno dotati di ISSN. Saranno questi contributi, graficamente identificabili con il colore blu che da sempre contraddistingue federalismi.it, ad essere riconoscibili come “articoli di fascia A”. Consapevoli, tuttavia, che la forza della rivista è stata in questi anni anche la presenza su temi caldi, di attualità, nell’immediatezza del dibattito, nella homepage della rivista i lettori continueranno ancora a trovare contributi di commento, rassegne di giurisprudenza, documentazione, che tecnicamente non saranno “spendibili” come articoli di fascia A, ma che ugualmente rappresentano un arricchimento dell’offerta scientifica della rivista ed un utile strumento di aggiornamento per tutti. D’altro canto, nel corso degli ultimi anni federalismi.it è stata corredata di tanti Focus ed Osservatori tematici che hanno saputo tenere insieme l’approfondimento scientifico e di dottrina con l’aggiornamento di giurisprudenza e di documentazione; certi che questa formula sia comunque ancora quella che meglio interpreta il valore della rete quale strumento di diffusione larga e di immediatezza della condivisione, accanto ai contributi di dottrina “blu”, i lettori troveranno gli aggiornamenti e i paper di altro tipo contraddistinti dal colore rosso (e senza ISSN). Questa distinzione caratterizzerà anche i Focus e gli Osservatori che, pur ripensati e riorganizzati, continueranno ad arricchire l’offerta. Sempre in ottemperanza formale alle previsioni del Regolamento, la rivista si dota anche di un Codice Etico. Già nel maggio 2006 si era intervenuti con dei piccoli cambiamenti organizzativi, anche in chiave di verifica del lavoro fatto; questo intervento, esattamente come quello, costituisce un’occasione di revisione e auspicabilmente di miglioramento per continuare ad offrire alla comunità accademica, e non solo, un luogo, in accesso libero, dove l’informazione scientificamente fondata, dettagliata e tempestiva contribuisce al confronto ampio e libero delle idee. L’intento di questa riorganizzazione è semplice: essere, anche dal punto di vista più strettamente formale, in linea con le richieste ANVUR, senza tuttavia modificare la struttura né snaturare la filosofia di fondo della rivista, che nel corso degli anni i lettori hanno dimostrato di apprezzare e condividere.



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