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La definitiva nascita, dopo tre mesi dalle elezioni politiche del 4 marzo, del governo Cinque stelle (M5S) e Lega nord (LN), aiuta a svolgere riflessioni meno occasionali. Articolerò il discorso in quattro punti, analizzando le principali questioni costituzionali relative al: 1) cambiamento delle regole sulla formazione del Governo; 2) cambiamento della fisarmonica presidenziale; 3) cambiamento del paradigma di democrazia rappresentativa; 4) cambiamento del principio costituzionale di sovranità popolare. Parlo di cambiamento non nel senso di una trasformazione già avvenuta, ma nel significato descrittivo di fenomeni in divenire, la cui reale portata voglio approfondire, contribuendo così a un dibattito che è appena iniziato. Le consultazioni presidenziali si sono svolte in due momenti. In una prima fase, hanno coinvolto tutti i gruppi parlamentari, insieme ai presidenti delle camere neoeletti e all’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (4-5 aprile; 12-26 aprile; 7 maggio). Quando ha cominciato a prendere forma la maggioranza politica, il Capo dello Stato si è limitato a sentire solo il M5S e la LN e, subito dopo, i due presidenti delle camere, senza ritenere necessario ascoltare nuovamente le altre forze politiche sulla maggioranza giallo verde in via di formazione (14 e 22 maggio; 23 maggio). Per formare il governo, il Presidente della Repubblica ha fatto ricorso a due mandati esplorativi conferiti in successione ai due presidenti delle camere; e, poi, a tre incarichi per formare il governo (il 23, il 28 e il 31 maggio). Le due esplorazioni sono avvenute nel corso della prima fase delle consultazioni (nel periodo 12-26 aprile), e tutte e due le volte sono stati delimitati i contenuti della verifica (sono stati mandati condizionati). Gli incarichi, invece, hanno seguito la seconda fase delle consultazioni (chiusasi il 22 maggio): tutto si è svolto nel giro di otto giorni. Il 31 maggio, al secondo tentativo, il Presidente del consiglio incaricato Giuseppe Conte ha presentato la lista dei ministri, che hanno giurato il 1 giugno nella mani del Presidente Sergio Mattarella… (segue)
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