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NUMERO 3 - 07/02/2024

Il regionalismo differenziato nella “forma” del d.d.l Calderoli: alcune chiare opzioni politiche, ancora nodi che sarebbe bene sciogliere

Ora che il Senato ha approvato il 23 gennaio u.s. il disegno di legge del Governo “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione” siamo finalmente in grado di valutare la portata dell’impianto complessivo e di offrire un giudizio sia sulla effettiva percorribilità del processo in esso delineato, sia sul possibile impatto sul sistema statale e regionale. Certo il testo deve passare ancora il vaglio della Camera ma, vista la particolare tenacia (e abilità) mostrata dal Ministro Calderoli è probabile che esso verrà approvato anche dal secondo ramo del Parlamento ed è altrettanto probabile che l’impianto complessivo resterà sostanzialmente immutato. Iniziamo con il dire che  questo è assai più articolato di quello inizialmente presentato, probabilmente a causa delle molte mediazioni che si sono rese necessarie quando all’interno della maggioranza, quando con l’opposizione, quando con il sistema delle autonomie territoriali e quando con altri attori interessati al processo (sindacati, confindustriali, grandi apparati dello Stato….)Rimangono alcuni nodi su materie e risorse che non sono completamente sciolti e che è indispensabile districare prima di far partire tutto il percorso... (segue)



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