editoriale di Luisa Cassetti
L’uso “congiunturale” della revisione costituzionale: una questione al centro del più recente dibattito pubblico in Argentina
Tra il 2012 e la prima metà di quest’anno autorevoli esponenti del Kirchnerismo, ovverosia della coalizione che sostiene la presidente Cristina Kirchner rieletta per la seconda volta nel 2011, hanno insistentemente riproposto la necessità di rivedere alcune parti della Costituzione vigente, le quali includerebbero non solo la forma di governo presidenziale, ma anche le norme sul federalismo fiscale e lo stesso catalogo dei diritti fondamentali. Il dibattito pubblico ha coinvolto diversi studiosi di diritto costituzionale che si sono confrontati in questi ultimi due anni sulla opportunità di superare la forma di governo presidenziale, e la sua deriva verso l’iper-presidenzialismo, attraverso il passaggio ad una forma di governo parlamentare e di rivedere lo stesso meccanismo di controllo sulle leggi, mediante la eventuale creazione di un Tribunale costituzionale, a fronte di una consolidata tradizione di controllo diffuso di costituzionalità radicato nel paese in via pretoria a partire dal 1887. Nonostante l’apertura del dibattito sia stata accompagnata dalla riflessione su una eventuale prospettiva di riforma complessa e articolata, è emersa da subito la sensazione che si fosse in presenza dell’ ennesimo tentativo di uso della revisione costituzionale a fini “contingenti” e “personali”: in effetti l’attuale presidente della repubblica argentina è a metà del suo secondo mandato e non può essere di nuovo candidata alle presidenziali del 2015... (segue)
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