editoriale di Nicola Occhiocupo
La 'strategia unitaria' di Giuseppe Dossetti nella elaborazione della Costituzione
La Costituzione italiana, ad oltre sessant’anni dalla sua entrata in vigore, il 1 gennaio 1948, in condizioni politiche, economiche, sociali, culturali, interne ed internazionali, profondamente mutate rispetto a quelle esistenti all’epoca della sua elaborazione ed approvazione, da parte dell’Assemblea Costituente (1946-1947); la Costituzione italiana, dicevo, conserva la sua attualità e validità, come ho scritto più volte secondo i riferimenti contenuti nella nota (1).
Attualità e validità che derivano non certo da una visione mitologica, acritica, quindi, della Legge fondamentale, ma dai suoi contenuti: la sua ispirazione di fondo, i principi fondamentali, gli elementi che caratterizzano la forma di stato e la forma di governo, in essa delineate; elementi che non sono superati, come spesso si sente ripetere, ma sono ancora idonei a soddisfare i bisogni delle persone e della società di oggi.
Il Legislatore costituente, memore dei movimenti politici, affermatisi in diversi Paesi, tra cui il nostro, dopo la prima guerra mondiale, che avevano provocato, l’asservimento, fisico e morale, allo Stato di milioni di persone, le leggi razziali, le tragedie della Shoah, la seconda guerra mondiale, con i suoi 55 milioni di morti ed altri tragici eventi; il Legislatore costituente fece la sua scelta: “oggetto particolare” della Costituzione da approvare deve essere la persona umana, soggetto, fondamento, fine dell’ordinamento nuovo, di cui elemento essenziale e costitutivo è la dignità, titolare di diritti e di doveri, consustanziali ad ogni persona e, quindi, inviolabili, inalienabili, imprescrittibili, indivisibili. Una persona che è persona nella società, nella concretezza della sua esperienza di vita vissuta in rapporto con i suoi simili, nella multidimensionalità dei suoi bisogni, materiali e spirituali, immanenti e trascendenti, che cerca di soddisfare nella concreta realtà di una società pluralista, articolata in molteplici formazioni sociali (famiglia, scuola, chiese, partiti, sindacati, imprese, Stato, Regioni, Provincie, Comuni, Città metropolitane) in cui l’individuo plasma la sua personalità... (segue)
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