editoriale di Renato Loiero
La nuova governance della politica economica dei Paesi UE
Dal punto di vista macro-finanziario, la riforma della governance economica dell’eurozona si presenta come una priorità finalizzata a rassicurare i mercati circa la sostenibilità dei conti pubblici dei Paesi che ne fanno parte.
I temi connessi con la revisione della governance economica, secondo il mandato assegnato al gruppo di lavoro, sono stati esaminati anche nel rapporto finale della task force del Consiglio Europeo (diffuso il 21 ottobre), che presenta le posizioni individuate nell’ambito del gruppo di lavoro formato dai ministri delle finanze e rappresentanti degli Stati membri.
In sintesi, la direzione verso la quale gli organi della UE si sono indirizzati include un rafforzamento del monitoraggio sui bilanci nazionali dei paesi membri. A questo si dovrà aggiungere il monitoraggio che verrà esteso anche a una definizione più ampia del concetto di stabilità macroeconomica.
In questi termini, tale percorso segna una sorta di "ritorno" allo spirito originario del Trattato di Maastricht: anche se l’enfasi, finora, è sempre stata posta sui casi di violazione del limite del 3% del PIL al disavanzo pubblico, il Trattato di Maastricht richiedeva infatti in realtà di mirare ad un bilancio in pareggio in situazioni di crescita “normale” (lasciando che il disavanzo si allargasse fino ad un massimo del 3% del PIL in caso di recessione).
In tal senso, il Trattato richiedeva anche che i paesi mantenessero, o riportassero, il loro rapporto debito pubblico/PIL sotto il 60%. Di fatto, la lettera del Trattato non è stata mai seguita, e neppure le sanzioni previste per violazioni del limite del 3% sono mai state applicate... (segue)
Dopo un difficile compromesso, fumata bianca al Consiglio europeo sui principali posti apicali nell'Unione europea
Carlo Curti Gialdino (03/07/3019)
Politica industriale europea e ‘questione’ amministrativa: alcune indicazioni preliminari
Gian Paolo Manzella (24/07/2024)
Il parlamentarismo dualistico francese dopo le elezioni legislative 2024: un sistema elettorale che non garantisce la stabilità di governo e non mette in evidenza i poteri costituzionali del Capo dello Stato, del Parlamento e del Governo
Jacques Ziller (10/07/2024)
Le elezioni messicane del 2 giugno 2024: consolidamento della democrazia pluralistica o anteprima dell'erosione democratica?
Marco Olivetti (26/06/2024)
Europee: Italia al voto tra astensionismo e polarizzazione
Lorenzo Pregliasco e Valentina Porta (12/06/2024)