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NUMERO 23 - 30/11/2011

Occupy Wall Street e la primavera araba. Il trionfo della società civile

Sono passati poco più di dieci anni da quando si è svolta, organizzata dalle Nazioni Unite, la Conferenza sulla società civile globale (World Civil Society Conference): nel 1999 il segretario generale, Kofi Annan, ha celebrato il potere della società globale ("global people power") come un grande risultato delle Nazioni Unite. In realtà, che cosa sia la società civile globale non è mai stato ben chiaro e su questo punto innumerevoli sono stati i dibattiti e le polemiche: l’espressione appartiene infatti a quel gruppo di definizioni imprecise, come la globalizzazione e lo sviluppo sostenibile, il cui successo è dovuto proprio alla loro indeterminatezza e alla possibilità di riempirle, di volta in volta, dei contenuti desiderati.
Sono però già molti quelli che considerano Il 2011 come l’anno della affermazione del potere della società civile a livello globale di cui Kofi Annan parlava: ne sono la prova la primavera araba che ha percorso, con diversi risultati a partire dalle prime manifestazioni in Tunisia, l’Egitto, la Libia, il Quatar, lo Yemen, la Siria, la Giordania e il Marocco, le manifestazioni degli indignati in Spagna, in Grecia e in Italia e il grande successo di OccupyWallStreet (OWS), un movimento che in pochi mesi si è esteso ad alcune centinaia di città degli Stati Uniti e a oltre 1500 città nel mondo intero.
Tuttavia, ciò che è accaduto nel 2011 non è espressione di un movimento globale come possono esserlo i movimenti ambientalisti o quelli che si battono per i diritti umani.
Nel 2011 ci sono state, in luoghi diversi e per i motivi più disparati, tante diverse manifestazioni di lotta e di protesta delle società civili nazionali: nei paesi arabi contro regimi oppressivi, nei paesi europei per la mancanza di lavoro, negli Stati Uniti riproponendo idee ricorrenti nella storia americana sin agli inizi del secolo scorso, la riduzione dei condizionamenti delle grandi società di capitali e delle banche nella politica e la riforma del sistema fiscale, insieme ad altre legate all’attualità, quali la cessazione delle azioni militari all’estero, la riforma del sistema dell’istruzione e la sanità e poi, anche qui, una politica che crei nuovi posti di lavoro (pochi giorni, il 15 novembre, fa la Buffalo State University ha dedicato un convegno a questo tema: Why Occupy Wall Street? A Symposium on Globalization, Unemployment, and International Finance).
Riprendendo la famosa definizione della società civile di Karl Marx (nell’Ideologia tedesca)  come "il vero focolare, il teatro di ogni storia", siamo in presenza di movimenti, associazioni, iniziative individuali e collettive, che propongono bisogni, valori e tensioni sociali che lo stato o il mercato non possono o non vogliono soddisfare: sono di volta in volta esigenze di libertà, di democrazia, di uguaglianza, di lavoro, di giustizia sociale ed economica.
Se quanto è accaduto nei paesi arabi rappresenta senz’altro un fatto nuovo nel panorama mondiale, qualche dubbio può sorgere sulla effettiva novità dei movimenti sviluppatisi negli Stati Uniti e in Europa. In entrambi, sono infatti confluiti esponenti di gruppi che hanno operato... (segue)



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