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NUMERO 16 - 04/09/2019

Osservazioni sparse e qualche numero sulla crisi di governo dell'agosto-settembre 2019, in prospettiva storica

Risultati immagini per governo conte iiLa prima crisi di governo della XVIII legislatura (ovviamente dopo quella svoltasi all’inizio della legislatura stessa) si è formalmente aperta il 20 agosto 2019, quando il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo un breve dibattito parlamentare, ha presentato le dimissioni del primo governo da lui presieduto nelle mani del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. E si è chiusa il 4 settembre 2019, con l’annuncio della formazione del secondo governo Conte, che presta giuramento nelle mani del Capo dello Stato nella giornata successiva. Il I governo Conte era il 65° della Repubblica. E’ stato il 5° presieduto da un non parlamentare, dopo i governi Ciampi, Dini, Amato II e Renzi (cui va aggiunto il governo Monti, presieduto da un senatore a vita nominato dal Capo dello Stato pochi giorni prima di ricevere l’incarico di formare il nuovo governo). Come gran parte dei governi del dopoguerra, è stato un governo di coalizione, in questo caso fra due partiti. Com’è noto, fra i precedenti si registrano casi di governi a composizione tecnica, come gli esecutivi Badoglio, Dini e Monti, e alcuni esecutivi monocolori, composti solo da esponenti democristiani (ad es. De Gasperi VIII nel 1953, Pella nel 1953, Zoli nel 1957-58, Tambroni nel 1960, Leone I nel 1963 e Leone II nel 1968, Andreotti I nel 1972, Andreotti III nel 1976 e Andreotti IV nel 1978), oltre a governi di coalizione composti da due, tre, quattro o cinque partiti e, dopo il 1994, da numerosi partiti aggregati in coalizioni pre-elettorali. Si è trattato della settantaquattresima crisi di governo dalla nascita della Repubblica, considerato che alle crisi di governo conclusesi con la definitiva accettazione delle dimissioni del governo uscente vanno aggiunte le 9 crisi “rientrate”, vale a dire conclusesi con la reiezione delle dimissioni del governo uscente da parte del Presidente della Repubblica. Fra la formazione del I governo Conte (1° giugno 2018) e le sue dimissioni (20 agosto 2019) sono trascorsi 445 giorni, ma dopo le dimissioni esso è rimasto in carica fino al 5 settembre, vale a dire fino al momento del giuramento del governo successivo, il II governo Conte. La sua durata totale è stata pertanto di 461 giorni, compresi i 16 giorni di durata formale della crisi di governo aperta dalle sue dimissioni: il I governo Conte è dunque il 23° per durata nella storia della Repubblica. La sua durata lo colloca nella fascia di durata media dei governi italiani del dopoguerra: solo due governi (Berlusconi II e IV) sono durati più di 3 anni; altri quattro (Craxi I, Renzi, Prodi I, e Moro III) sono durati più di due anni. Altri nove governi sono durati fra un anno e mezzo e due anni (De Gasperi VII, Prodi II, Segni I, Andreotti VI, De Gasperi V, Andreotti III, Moro II, Fanfani III, Colombo). Il primo governo Conte rientra fra i 19 governi durati più di un anno e meno di un anno e mezzo, dunque nella fascia media dei governi italiani del dopoguerra. Il governo più lungo del dopoguerra è stato il Berlusconi II (1409 giorni, fra il 2001 e il 2005); il più breve il Fanfani I, appena 21 giorni all’inizio del 1954. Molti Presidenti del Consiglio hanno presieduto più governi, in alcuni casi consecutivamente: De Gasperi ne ha guidati 8 (consecutivamente fra il 1945 e il 1953), Andreotti 7 (in tre periodi: 1972-73, 1976-79, 1989-92), Fanfani 6 (in quattro periodi: 1954, 1958-59, 1960-63, 1982-83, 1987), Rumor 5 (in due periodi: 1968-70 e 1973-74), Moro 5 (in due periodi: 1963-68 e 1974-76), Berlusconi 4 (in tre periodi:1994-95, 2001-06, 2008-11), Badoglio, Bonomi, Segni, Leone, D’Alema, Cossiga, Craxi, Amato e Prodi due ciascuno. Con la formazione del II governo Conte, il Presidente del Consiglio uscente ed entrante si colloca in quest’ultimo plotone. Dei 32 Presidenti del Consiglio succedutisi fra il 1943 e il 2019, 16 erano esponenti della Democrazia cristiana (ininterrottamente fra il 1945 e il 1981, poi di nuovo dal 1982 al 1983 e dal 1987 al 1992: De Gasperi, Pella, Fanfani, Scelba, Segni, Zoli, Tambroni, Leone, Moro, Rumor, Colombo, Andreotti, Cossiga, Forlani, Goria e De Mita) 2 del Partito Socialista Italiano (Craxi e Amato 1); 3 della coalizione di centro-sinistra dell’Ulivo e poi dell’Unione (Prodi, D’Alema e Amato 2), 1 della Democrazia del Lavoro (Bonomi) 1 del Partito d’Azione (Parri), 1 di Forza Italia (Berlusconi), 1 dal Partito Repubblicano Italiano (Spadolini), 3 dal Partito Democratico (Letta, Renzi e Gentiloni), 1 del Movimento Cinquestelle (Conte). Amato ha presieduto un governo come membro del PSI e uno come membro del Centrosinistra. 3 Presidenti del Consiglio possono essere ritenuti “tecnici” (Ciampi, Dini, Monti). Un altro era militare (Badoglio)… (segue)



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